Che Achille Lauro avesse deciso di scavallare i generi e di proiettarsi nel futuro, s’era capito già da un po’.
S’era capito anche a Sanremo, quando con Rolls Royce ha portato sul palco dell’Ariston una canzone tutt’altro che (t)rap, pur essendo lui proposto come un trapper.
E così, dopo il tributo ai ’60, Achille Lauro ha deciso di passare agli anni della propria infanzia – i ’90 (lui stesso ha dichiarato – attraverso un comunicato stampa: “Alla fine del 2017, dopo aver scritto “Rolls Royce” e quasi l’intero album “1969”, i ricordi d’infanzia e della mia adolescenza mi hanno portato alla mente le sonorità anni ‘90 e la musica dance”).
Ed è uscito 1990, il cui video del singolo è uscito ieri (totalizzando già oltre 100k view).
In 1990 Achille Lauro mostra come abbia deciso di trascendere definitivamente i generi: in quella che è a tutti gli effetti una canzone d’amore, l’artista capitolino si ispira al duo La Bouche nella traccia Be My Lover per il preritornello (ed è chiaro quindi il tributo alla musica dance) e a due artisti iconici dei ’90 per l’estetica del video.
Gli artisti sono Britney Spears (citata anche nell’artwork del titolo) e Marylin Manson (citat* a più tratti nel corso del video, anche quando Achille strappa le pagine di quello che, immagino, sia un diario: una bibbia sarebbe stato troppo, in Italia. Le provocazioni di genere sono già abbastanza): Achille Lauro mostra di essere proiettato nel futuro – pur guardando al passato.
Addio ai generi, in tutti i sensi.