Il film di Francesco Bruni, ‘Cosa sarà’, premiato alla festa del Cinema di Roma, si basa su una storia vera, fortemente autobiografica. Ma andiamo per ordine e scopriamo qualcosa di più.
La storia vera del film Cosa Sarà
Questa vicenda è ispirata al vissuto personale del regista, a cui è stato diagnosticato un tumore del sangue nel 2017. Il film vede come protagonista Kim Rossi Stuart, affiancato da Lorenza Indovina, Barbara Ronchi e Raffaella Lebbroni.
La storia raccontata nel film ha anche profonde radici nel territorio, poiché il fratello di Francesco Bruni, Alessandro Bruni, è il presidente della società Parchi Val di Cornia. È grazie alla donazione del midollo osseo di Alessandro che Francesco ha potuto superare la leucemia. Questo gesto di profondo affetto familiare è raccontato da Alessandro Bruni con riservatezza ma anche con naturalezza, poiché salvare la vita al proprio fratello è stato un gesto spontaneo. Alessandro Bruni ricorda con emozione il periodo difficile affrontato dalla famiglia e l’importanza vitale delle cure ricevute presso il policlinico Gemelli di Roma, guidate dall’equipe medica del professor Andrea Bacigalupo.
La location del film
Nel film, Roma compare solo brevemente all’inizio, mentre il Tevere assume un ruolo centrale nella scena finale, dando un senso di liberazione. Livorno diventa invece un importante scenario per lo sviluppo della trama, riflettendo in modo sottile l’evoluzione dei personaggi. Bruno arriva a Livorno con suo padre e i suoi figli, alla ricerca di una donna che lavora in un’agenzia immobiliare nel suggestivo quartiere settecentesco di Venezia Nuova. Questo quartiere, con i suoi ponticelli, canali e piazzette, evoca l’atmosfera della Serenissima. Successivamente, la scena si sposta sulla terrazza Mascagni, un piazzale con vista sul mare.
La trama
La vita di Bruno Salvati è in una fase difficile: i suoi film non hanno successo, la sua relazione con la moglie è finita e ha problemi a essere un padre presente per i suoi figli. Quando scopre di avere una forma di leucemia, inizia un percorso verso la guarigione, affrontando la ricerca di un donatore compatibile con timore e incertezza sul suo futuro.
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