Che fine ha fatto Annalisa Minetti? Il dramma della malattia ha raggiunto il suo apice

La retinite pigmentosa e degenerazione maculare di cui soffre ha terminato il suo corso: Annalisa Minetti non vede più niente.

Ha vinto Miss Lombardia nel 1997, arrivando settima poi a Miss Italia. Ha vinto il Festival di Sanremo del 1998 sia tra i Giovani che tra i Campioni. Ha vinto un oro ai mondiali paralimpici sugli 800 metri e un bronzo ai giochi di Londra del 2012 sui 1500 metri. Ha fatto un po’ di tutto, vincendo tanto, in barba alla sua disabilità.

Avrete capito – d’altra parte ne scriviamo già dal titolo – che parliamo di Annalisa Minetti, nata a Rho nel 1976 e costretta alla cecità poiché malata di retinite pigmentosa e degenerazione maculare (malattie scoperte all’età di 18 anni, quando studiava per la patente di guida).

Annalisi Minetti non vede più nemmeno le ombre

La malattia succitata l’ha portata a perdere la vista poco a poco, fino alla cecità totale, sopraggiunta relativamente di recente.

Come raccontato lo scorso giugno a ‘La verità’:

“Un po’ rosico, che non posso più vedermi. Sono come mi sento: oggi in tuta, e quando vado in tv vestita da gnocca. Ora non più, nero totale. L’oculista mi ha detto poco tempo fa che anche anatomicamente sto peggiorando, ma neanche me ne accorgo a questo punto. Mio padre mi ha sempre detto: sarai tu la luce. Faccio quel che posso”.

Poi, a settembre, ospite di Verissimo, è scesa maggiormente nei dettagli, commuovendo il telespettatori: “Prima avevo la percezione della luce, ma ora ho perso anche quella. La malattia ha concluso il suo viaggio. Non pensavo fosse così doloroso, ma quando il dottore l’altro giorno mi ha detto che non c’era più niente… mi ha fatto male. Sono tornata a casa, non ho detto niente, ma poi mi sono chiusa nel bagno e ho pianto”.

Il dolore più grande, per lei, è ovviamente non poter vedere i due figli – l’ormai adolescente Fabio e la piccola Elena: “Prima riuscivo a vedere nei sogni le cose che avevo visto prima che la vista peggiorasse e di cui custodivo il ricordo, come il volto del mio papà. Ma non riesco ad immaginare i miei figli. Tutti mi dicono: “Sono bellissimi, ti assomigliano tanto!”, ma gli occhi con cui sono visti non sono i miei”.


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