Il thriller del 2021, “Lansky,” diretto da Eytan Rockaway e con Harvey Keitel nel ruolo di Meyer Lansky, svela la storia vera di uno dei più noti sicari della mafia ebraica. Conosciuto come Mr. Wolf di Pulp Fiction, Harvey Keitel porta sullo schermo la complessa vita di Meyer. Scopriamo di più sulla storia vera che ispira il film.
La trama del film
Meyer Suchowla?ski, noto come Meyer Lansky, nasce nel 1902 a Hrdona, al confine tra Polonia e Lituania. Il film rivela il suo passato, emigrato negli Stati Uniti per sfuggire ai moti antisemiti. Lansky diventa un esponente di spicco del Sindacato ebraico, intrecciando legami cruciali con figure come Lucky Luciano e Al Capone. Il regista, attraverso il personaggio di Lansky anziano, ritiratosi in Florida sotto la protezione dell’FBI, svela la sua storia a David Stone (interpretato da Sam Worthington), confessando i crimini commessi.
La storia vera di Meyer Lansky
Meyer Lansky, nato nel 1902 a Hrodna, proveniente da una famiglia ebrea ashkenazita, si trasferì a New York per sfuggire alla politica antisemita. Nella scuola newyorkese, Lansky incontrò Lucky Luciano, con cui sviluppò un’amicizia cruciale. Intraprese attività criminali in Florida, New Orleans e Cuba, trasferendo denaro a Las Vegas dopo l’arresto di Al Capone. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Lansky si dedicò a spaccio, contrabbando e prostituzione, investendo i proventi nel settore alberghiero. Dopo problemi fiscali negli USA, si trasferì in Israele, tentò di ottenere la cittadinanza, tornò negli USA e morì nel 1983 a causa di un tumore.
La figura di Meyer Lansky ha ispirato numerosi film di successo, tra cui “The Lost City” con Ben Kingsley e il personaggio di Hyman Roth ne “Il Padrino – Parte II.” Un aneddoto interessante è che Robert De Niro, per interpretare al meglio il suo personaggio in “C’era una volta in America,” cercò di incontrare Lansky, il quale rifiutò categoricamente.
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