Sebbene pensino tutti il contrario, i giochi a quiz che vanno in onda sulla Rai potrebbero portare a vittorie meno onerose di quanto si possa immaginare. Il riferimento specifico va in questo caso al noto gioco estivo “Reazione a Catena” trasmesso su RaiUno in prima serata. Pare che proprio L trasmissione condotta da Marco Liorni sembra riflettere esattamente questa realtà: molta severità poca “fortuna”.
Reazione a Catena, la polemica sui social
I sostenitori affezionati della trasmissione, estremamente attenti alla magia che trasforma i quiz televisivi, hanno da tempo iniziato a manifestare delle preoccupazioni, le quali sono state espresse in varie discussioni online, in particolare sui social. Qualcuno ha infatti sottolineato quanto gli autori siano super cavillosi, ma in particolare i follower hanno ironizzato sulla loro presunta inclinazione a creare situazioni trabocchetto al fine di intralciare i concorrenti e impedire loro di raggiungere l’ambita meta.
Nell’ultima puntata andata in onda domenica scorsa, il 6 agosto, i tre concorrenti giunti alla sfida finale, noti come “Dai e dai”, avevano accumulato una somma notevole di 172.000 euro. Tuttavia, a causa delle regole che riducono il montepremi ad ogni errore e della catena di parole considerata da tutti estremamente difficile, i campioni sono riusciti ad accumulare solo 1.700 euro grazie agli aiuti, almeno quelli che sono stati portati a casa.
Quanto guadagnano davvero i concorrenti?
I quiz trasmessi dalla Rai sono sempre stati oggetto di polemiche e critiche per le regole, spesso dibattute, e per i metodi di pagamento. Non è dimenticata la formula “in gettoni d’oro” che accompagna da sempre le trasmissioni della rete nazionale e non solo. Questo significa che il valore dei gettoni aurei non corrisponde alla vincita reale e varia principalmente in base al prezzo dell’oro.
Inoltre, bisogna considerare che ogni importo vinto dal concorrente è lordo, con un 22% di IVA da sottrarre e un ulteriore 5% di commissioni per la conversione diretta del credito presso gli istituti di credito. Non solo il lungo processo di riscossione può durare fino a sei mesi, ma c’è anche da dire che il vincitore porterà a casa poco più di due terzi della cifra apparsa in sovrimpressione durante la trasmissione.
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