Nella letteratura italiana si vantano nomi di numerosi autori che hanno fatto la differenza non solo nel campo narrativo o poetico ma anche nel campo teatrale. Uno di questi è Gabriele D’Annunzio che tra le sue tante opere ha proposto una tragedia, La fiaccola sotto il moggio, che viene anche rappresentata sul palcoscenico. Nel proprio palinsesto, Rai 5 propone una delle prime versioni a teatro. Scopriamo insieme di cosa tratta.
La trama de La fiaccola sotto il moggio
Per quanto concerne la trama di questa tragedia, essa ha un concentrato di sentimenti sofferti e dolorosi. Protagonista della storia è una nobile famiglia, quella dei Sangro, di cui vengono raccontati gli ultimi momenti di vita. I nobili Sangro vivono in un palazzo signorile di Anversa degli Abruzzi. Lentamente la famiglia sta raggiungendo la sua fine, sta decadendo logora di rimorsi, di coscienze sporche e di consapevolezza della loro fine. Una storia nobiliare che volge al termine, e alla cui fine ahimè per loro non c’è rimedio.
Nelle prime scene è tastabile con mani l’odio e al contempo l’impotenza avvertiti da Gigliola, principale protagonista, che non sa come vendicare la morte di sua madre. La ragazza è infatti cosciente che sua mamma sia morta per mano di Angizia, amante del padre e attuale matrigna. Complice del delitto lo stesso padre Tibaldo.
Curiosità sull’opera
L’opera tragica proposta da Rai 5 è stata proprio da Gabriele D’Annunzio definita come la più precisa (perfetta per usare un suo termine) tra le sue tragedie. Composta nel 1905, viene immediatamente portata in teatro. La prima fu infatti nello stesso anno.
La vicenda è ambientata nei primi anni del 1800, sotto il dominio di Ferdinando I di Borbone, alla vigilia della Pentecoste. Il tutto accade nel giro di poche ore, in un’atmosfera cupa, tetra e di totale disfacimento. La storia si plasma all’interno della casa dei Sangro, consci ormai della casata propria ormai decaduta.
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