La dimora Casa Nena che racconta antiche tradizioni bolognesi attraverso quadri, arredi e ceramiche e oggetti appartenuti a Maria Maddalena Garavini
Situata nel verde parco, in via del Lavoro 46 a Casalecchio di Reno, Casa Nena è un progetto nato nel 2020 con l’associazione culturale Nina Onlus in ricordo di Maria Maddalena Garavini, detta anche affettuosamente Nena per raccontare attraverso oggetti, arredi, ceramiche e quadri a lei appartenuti assieme alla sorella Letizia Maria Letizia, la storia e le tradizioni di tre famiglie nobili del bolognese. Si tratta di un palazzo nato nei primi anni del Settecento che fu abitato da famiglie importanti come Boschi, Garagnani e Garavini e che si è arricchito nei secoli di storie avvincenti, ricordi, stili ed emozioni.
La storia delle tre famiglie che vi hanno vissuto
Stando alle prime notizie riguardo alla villa di Ceretolo di Casalecchio di Reno, fu acquistata dal Marchese Boschi nel 1745 dall’eredità di Segni. Però, fu abitata già sin dal ‘500 e c’erano già le cantine, un’ex torre colombaia che fu distrutta e i documenti del marchese. Nei primi dell’Ottocento, la tenuta cambiò nuovamente proprietà, e assieme all’azienda agricola che la circondava, divenne appartenente alla famiglia nobile dei Rivani.
Angelo Rivani sposò Angiolina Garagnani (appartenente alla famiglia di nonna Nena), che rimase vedova senza figli e quindi decise di lasciare tutto al suo nipote conte Vincenzo Garagnagni. Quest’ultimo convolò a nozze con la contessa Giuseppina, sua cugina di quarto grado per tenere l’eredità più unita. Il conte Vincenzo lasciò tutto alla primogenita Cesarina Garagnani. Quest’ultima convolò a nozze con l’ingegner Tommaso Garavini, le cui origini sono napoletane a tomba di famiglia, è custodita nella Cappella della Congregazione del Crocifisso della Sciabica, a Napoli). La sua vita si divise tra Ceretolo e Roma, città in cui aveva il suo studio professionale e in cui ricoprì la carica di Gentiluomo del Papa, nello specifico Cameriere Segreto di Cappa e Spada.
Cesarina e Tommaso Garvini ebbero due figlie: Maria Maddalena Garavini Garagnani (detta Nena che è colei cui è dedicato Casa museo Nena di Casalecchio di Reno) e Maria Letizia (ancora in vita).
Caratteristiche dettagli oggetti di Casa Nena
Durante la seconda guerra mondiale, la casa fu occupata dal comando tedesco e in alcune zone si trova una pavimentazione differente e non ci sono affreschi, poiché la misero a ferro e fuoco. Per fortuna, rimasero ad abitare poiché la famiglia scappò a Roma durante i bombardamenti e aiutarono a spegnere l’incendio.
La storia si vive nella casa, poiché sono presenti diversi oggetti provenienti da tutte le proprietà, come la collezione del ‘700 appartenuta a Cesarina e poi continuata da Maria Maddalena. All’interno della cucina, è presente il camino, uno stampo da dolce e delle collezioni di bicchieri provenienti dal Trentino Alto Adige, poiché la famiglia aveva possedimenti a Cortina.
All’interno della villa, trasuda proprio l’idea di donna, poiché ci sono diversi oggetti, set di tazzine e tovaglie che raccontano la passione delle donne, tra cui la pittura. Infatti, Cesarina amava molto dipingere e gli stessi quadri sono stati realizzati da lei e Giuseppina amava molto ricamare le lenzuola e le tovaglie (tecnica del punto pittura). Delle tradizioni che vengono tramandate di donna in donna.
Struttura architettonica della villa
La villa presenta una disposizione di quelle tipiche del bolognese con loggia passante e sale laterali sia al piano terra sia al primo piano. Al corpo di fabbrica centrale si spalleggiano due corpi laterali simmetrici, nonché un hortus conclusus nel lato occidentale e un giardino all’italiana in quello orientale. La disposizione è insolita poiché la facciata principale è indirizzata verso levante, forse una scelta particolare per avere lo sguardo rivolto verso colle della Guardia e quindi verso il Santuario della Beata Vergine di San Luca, anziché rivolta verso la via tradizionale Claudia. Nei primi dell’800 la villa diverse zone furono restaurate, tra cui la loggia, le scale il pian terreno e la cappella, che sono decorate con motivi neoclassici in stile “pompeiano”.
La cappella interna è dedicata al Sacro Cuore di Gesù e presenta un altare con paliotto di scagliola policroma, arte carpigiana del XVIII secolo ed è ricca di decorazioni ottocentesche. La cappella è un luogo di vero impatto emotivo, poiché è avvenuto il matrimonio di Maria Maddalena dopo la guerra e tutti gli ospiti erano accolti nella navata centrale.
Dopo la morte di Maria Maddalena, la casa è stata presa in eredità dalla primogenita Francesca Romana Cetrullo e invece che tenerla per sé l’ha donata all’associazione Nina Onlus, creata dai suoi figli (in onore anche della nonna paterna Gaetanina) per “riportare la sua famiglia in vita”. Inoltre, gli oggetti appartenuti a Maria Maddalena sono andati in eredità ai nipoti, che invece di portali con sé decisero di lasciarli nella casa per far rivivere l’atmosfera e la vita che si viveva un tempo.
Informazioni sulla visita guidata
E’ possibile visitarla tutti i sabati con orari pomeridiani (ore 16, 17 e 18) o tutte le domeniche con orari mattutini (10, 11 e 12).
Per maggiori informazioni contattare info@museonena.it
Clicca qui per seguire NonSolo.TV su Instagram
Clicca qui per seguire NonSolo.TV su Google News