Ha destato molto scalpore la vicenda della preside del Liceo Statale Eugenio Montale di Roma, Sabrina Quaresima, accusata di aver intrattenuto una relazione con uno studente del medesimo istituto scolastico.
Non è un caso se tra le parole chiave maggiormente ricercate sul web c’è proprio il nome di Sabrina Quaresima: gli utenti cercano soprattutto di capire se la dirigente scolastica abbia profili social, sia Facebook che Instagram. Ricerca inutile, dato che i profili social della preside sono introvabili.
Stando a quanto riportato nelle ultime ore dai quotidiani Corriere della Sera e La Repubblica, sembra ci siano alcuni messaggi vocali che confermerebbero il flirt tra la preside e lo studente 19enne con parole inequivocabili. Era stato proprio lo studente, stando alle prime ricostruzioni, a mettere fine alla relazione e a raccontare l’accaduto ai compagni di classe.
La voce è poi arrivata agli altri docenti (sono comparse anche scritte sul muro della scuola, ndr) che hanno provveduto ad inviare una segnalazione all’Ufficio Scolastico Regionale, che ha subito avviato un’indagine per fare piena luce sulla vicenda.
Dal canto suo, Sabrina Quaresima ha negato qualsiasi coinvolgimento sentimentale con lo studente, parlando di un semplice “gossip” per metterla in difficoltà: “Non c’è stato nulla di nulla con il ragazzo, posso giurarlo davanti a chiunque. Sono felicemente sposata e ora mi dovrò difendere con le vie legali e con gli accertamenti amministrativi”, le parole della preside.
Tuttavia, dagli audio WhatsApp emergerebbe un’altra realtà. Quando il giovane fa presente a Sabrina Quaresima la volontà di interrompere il rapporto perché ha conosciuto una ragazza della sua età, la preside replica così: “Immaginavo che ci fosse qualcosa sotto come una ragazza, mi rendo perfettamente conto”.
Va precisato che lo studente era maggiorenne all’epoca dei fatti (la love story sarebbe andata avanti per un mese circa, tra il dicembre 2021 e il gennaio 2022), pertanto non si prefigura alcun reato per la dirigente scolastica. Chiaramente, in caso venga confermato il flirt, si tratterebbe di una condotta eticamente molto discutibile, sottolineando anche che il codice di comportamento dei dipendenti pubblici impone di non assumere comportamenti “nocivi all’immagine dell’amministrazione”.
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