Lo scorso 18 febbraio è uscito su Netflix l’ultimo capitolo della celebre saga di film horror Non aprite quella porta. Si tratta del nono film della serie, sequel diretto di Non aprite quella porta del 1974. La pellicola, diretta da David Blue Garcia, vede nel cast Sarah Yarkin, Elsie Fisher, Mark Burnham e Jacob Latimore.
La trama si svolge 49 anni dopo i massacri compiuti da Faccia di Cuoio in Texas. Il film si apre proprio con la narrazione delle grottesche uccisioni avvenute il 18 agosto 1973 e di come l’unica sopravvissuta Sally Hardesty (Olwen Fouéré) non abbia mai voluto affrontare pubblicamente il proprio trauma, almeno fino ad oggi.
Lila (Elsie Fisher) e sua sorella maggiore Melody (Sarah Yarkin) sono in Texas con i loro amici Dante (Jacob Latimore) e Ruth (Nell Hudson), nella speranza di avviare un’impresa commerciale nella città fantasma di Harlow. I residenti, fin da subito, fanno capire ai forestieri che non sono i benvenuti, chiedendo loro di essere rispettosi della storia del luogo, segnata da brutali spargimenti di sangue.
Tutto comincerà a prendere una piega sempre peggiore, fin da quando Dante e Melody faranno il loro incontro con una donna all’orfanotrofio di Harlow, Virginia Mc, che sostiene di essere ancora in possesso della proprietà (mostrando loro anche i documenti).
Il film – allerta spoiler! – si conclude con Faccia di Cuoio che insegue le due ragazze sopravvissute, Melody e Lila. Quest’ultima spara a ‘Leatherface’, ma l’assassino riesce comunque a raggiungerla per ucciderla. Tuttavia, Melody ferisce Faccia di Cuoio con la sua stessa motosega ma il killer non muore e decapita Melody, mentre l’auto a guida autonoma porta Lily fuori da Harlow. Il finale lascia le porte apertissime ad un sequel, anche se finora la produzione non ha ancora confermato nulla.
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