Tra le serie TV in onda in questo periodo su Netflix sta ottenendo un certo riscontro Lidia, con protagonista Matilda De Angelis. Si tratta della storia vera di Lidia Poët, prima avvocata italiana, interpretata proprio dall’attrice di “Veloce come il vento”, “Youtopia” e “Il Materiale Emotivo”.
Creata da Guido Iuculano e Davide Orsini, diretta da Matteo Rovere e Letizia Lamartire, la serie racconta della sentenza emessa a Torino nel 1884 che impediva a Lidia Poët di esercitare la professione di avvocato in quanto donna. Lidia non si arrende e decide di intraprendere comunque la professione lavorando nello studio legale di suo fratello Enrico.
Mentre si occupa di vari casi, aiutata da suo cognato Jacopo, giornalista, Lidia prepara un ricorso perché intenzionata a ribaltare quella sentenza che le nega la possibilità di diventare avvocato a tutti gli effetti.
Lidia Poët era entrata nell’Ordine degli Avvocati di Torino nel 1883, ma la sua iscrizione non piacque al procuratore generale del Regno, che impugnò la decisione del locale ordine degli avvocati davanti alla Corte d’Appello di Torino. Il ricorso alla Corte di Cassazione fu rigettato, nonostante la sua vicenda ebbe molta risonanza nel Paese, con tanti quotidiani italiani a sostenere la sua causa. Lidia Poët fu attiva soprattutto nella difesa dei diritti dei minori, degli emarginati e delle donne.
La prima avvocata italiana non si sposò e non ebbe figli. Entrò finalmente nell’Ordine nel 1920, grazie alla legge Sacchi dell’anno precedente che autorizzò le donne ad entrare negli uffici pubblici, fatta eccezione per magistratura, politica e i ruoli militari.
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