L’interprete di Genny Savastano si è raccontato a I Lunatici di Rai Radio 2 dagli esordi con Gomorra fino al suo ultimo romanzo Lo Sciamano
Salvatore Esposito è stato ospite da I Lunatici, format radiofonico condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Rai Radio 2 da mezzanotte alle sei del mattino, per raccontare qualche curiosità su di sé dalla sua passione per la recitazione, che l’ha fatto poi diventare interprete di Genny Savastano in Gomorra, serie tv cult ispirata al celebre romanzo di Roberto Saviano.
“A 24 anni lavoravo in un fast food da sei anni e dissi ai miei genitori che volevo inseguire il mio sogno, la mia passione. Mi hanno protetto e sostenuto” ha esordito così Salvatore Esposito ai microfoni di Rai Radio 2. “Ero ai provini di Gomorra per dare le battute agli attori. Poi Sollima mi chiese di fare il provino per Genny. Ero raccontato come un ragazzo di 18 anni e i ragazzi che mi avevano visto non erano attori, all’inizio ero un attimo disorientato. Poi per fortuna è andata bene “ ha poi aggiunto l’attore partenopeo, aggiungendo che per realizzare i propri sogni è fondamentale lo studio, il talento e anche un pizzico di fortuna.
Sull’ultima stagione di Gomorra, Salvatore Esposito non si è sbilanciato dichiarando: “Sono una tomba sugli spoiler, ormai manca poco e abbiamo tutti atteso tanto, non vedo l’ora del lavoro che è stato svolto”. L’attore ha poi svelato che sarà sempre grato a chi gli ha affidato Genny Savastano come personaggio, poiché gli servirà per interpretare anche in quelli futuri.
Infine, Esposito ha raccontato qualche dettaglio sul suo romanzo Lo sciamano: “Un romanzo complesso, che spero non deluda chi ama il genere. C’ho messo dentro tutta la mia visione artistica del personaggio. Si può fare sempre meglio, a posteriori è tutto più facile, nei progetti futuri, magari nel sequel del libro, ma posso garantire a chiunque lo leggerà che non resterà deluso”.
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