Stasera, alle 21.25, Rai 1 manderà in onda l’inedito Io, una giudice popolare al Maxiprocesso.
Il film documentario ripercorre la storia del maxiprocesso di Palermo grazie a filmati, estratti, interviste e ricostruzioni di fiction.
Caterina, protagonista della fiction, sintetizza il punto di vista delle 3 reali giudici popolari del maxiprocesso, Teresa Cerniglia, Maddalena Cucchiara e Francesca Vitale.
Le giudici popolari ed il maxiprocesso
Come tutti voi saprete, il maxiprocesso è entrato negli annali della storia italiana come il più grande processo mai indetto contro i membri del crimine organizzato.
Iniziato il 10 febbraio del 1986, vide 460 imputati, 200 avvocati difensori. Durò fino al e le condanne ammontarono a 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2665 anni di reclusione.
Le tre giudici popolari, i cui punti di vista congiunti formano la protagonista del film Caterina, ricevettero la stessa chiamata nel 1985: “Signora, è stata selezionata per far parte della giuria popolare del maxiprocesso. L’aspettiamo”.
Loro tre, assieme ad altri 13 palermitani, furono tra coloro che accettarono l’incarico. Molti, intimoriti dalle possibili ripercussioni o forse dalla responsabilità del ruolo, rifiutarono di farsi carico del ruolo di giudice popolare.
Teresa Cerniglia ha rivelato, durante un’intervista, gli effetti del processo che ancora si porta dietro. “Sogno alcune udienze, mi sveglio agitata”. Un momento che le è rimasto per sempre impresso nella memoria fu quando il pentito Vincenzo Sinagra ebbe un attimo di esitazione durante la deposizione: “Posso proseguire? Non vorrei che le signore si impressionassero”. Proseguì infine nel raccontare della camera della morte, dove le vittime venivano torturate, strangolate e sciolte nell’acido.
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