Il Tuca Tuca? Tutto merito di Sordi: il ballo di Raffaella Carrà “salvato” da Albertone

Senza Alberto Sordi il famosissimo ballo del Tuca Tuca probabilmente non sarebbe mai esistito.

Lo racconta al quotidiano “Il Messaggero” Raffaella Carrà, che spiega come il Tuca Tuca venne presentato durante la sesta puntata di Canzonissima. La Carrà conduceva per la seconda volta consecutiva la gara canora legata alla lotteria di Capodanno assieme a Corrado, e quella sera entrò per sempre nella storia della televisione italiana.

La canzone e il balletto del Tuca Tuca, con le parole scritte da Gianni Boncompagni, erano qualcosa di “troppo forte” per l’Italia dell’epoca, ancora fortemente bacchettona.

La Rai chiese alla Carrà di non riproporlo più, e arrivarono critiche anche dal Vaticano. Tuttavia, il Tuca Tuca fu salvato da Alberto Sordi.

“Prima dello scandalo aveva già accettato di venire in trasmissione come ospite, così lo invitai a cena a casa mia – spiega la Carrà – gli raccontai tutto, e dopo aver mangiato misi su la canzone e gli feci vedere le mosse, esibendomi da sola per lui, per poi fargli la proposta: balleresti il Tuca tuca con me?“.

Sordi ovviamente accettò, e l’esibizione al Delle Vittorie fu un autentico trionfo. “Dopo lo sdoganamento di Sordi non ebbero più il coraggio di dire no al Tuca tuca – prosegue la Carrà – che era una trovata geniale, semplice e innocente. Lo ballavano pure le suore coi bambini negli asili. Un successo che va avanti da allora. Nel 2012 anche Madonna gli ha reso omaggio in un suo tour”.


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