Poche ore fa, ci ha lasciato lo scrittore catalano Carlos Ruiz Zafón, famoso in tutto il mondo per il suo romanzo ‘L’ombra del vento’.
Zafón si è spento a Los Angeles, a 55 anni, dopo una lunga malattia; a dare la notizia è stato il suo editore spagnolo, Planeta: “Oggi è un giorno molto triste per tutta la casa editrice: nei vent’anni in cui ci siamo conosciuti e abbiamo lavorato insieme, si è creata un’amicizia che trascende il rapporto professionale”.
Sul profilo Twitter dello scrittore la notizia della morte è accompagnata da una sua frase: “Ogni libro, ogni tomo che vedi ha un’anima. L’anima di chi l’ha scritto e l’anima di chi l’ha letto, vissuto e sognato”.
Cresciuto negli anni Sessanta a Barcellona, aveva sempre mantenuto un legame viscerale con la città, nonostante negli ultimi anni si fosse trasferito in California per lavorare per il cinema, altra sua grande passione, come sceneggiatore.
La sua città, ammantata da elementi fantastici ma anche raccontata nelle sue vicende più tragiche, è rimasta come elemento forte delle sue trame.
Insieme ad un altro autore spagnolo, Arturo Pérez-Reverte del Club Dumas, Zafón può essere considerato tra gli artefici di un intero sottogenere, quello dei romanzi incentrati sul potere quasi magico della letteratura e dei libri, che ha visto numerosissimi autori cercare negli ultimi due decenni cercare di replicare la notorietà dei suoi romanzi.
La sua opera magna, uscita in sordina in Spagna nel 2001, grazie al passaparola ‘L’ombra del vento’ è divenuto un vero caso editoriale, premiato da un successo globale. Dopo sette anni sono state registrate otto milioni di copie vendute in tutto il mondo
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