‘Calciatori Brutti’ è una fanpage sorta ormai svariati anni fa all’interno di Facebook.
Sulla scorta di ‘Chiamarsi Bomber senza apparenti meriti sportivi’ (non me ne vogliano se si ritengono scollegati o se sono sorti del tutto indipendentemente), ‘Calciatori Brutti’ nacque nel 2012 per celebrare i calciatori brutti. Letteralmente, per celebrare i calciatori esteicamente non gradevoli. Leggiamo nella Bio della fanpage: “Giochi a calcio e sei più brutto della meningite? Sarai inserito nel nostro album fotografico”.
Con il tempo sulla fanpage s’è preso a parlare di calcio a 360° e di aspetti curiosi legati al mondo del calcio (un po’ come nel caso di ‘Chiamarsi Bomber’ o nel caso di ‘Delinquenti prestati al mondo del pallone’).
Ma non siamo qui a parlare della fanpage in sé (potete vederla da voi e giudicarla) né della storia delle fanpage calcistiche tricolore più o meno ironiche.
Siamo qui per parlare di un fenomeno interessante, sorto all’interno del gruppo della fanpage (‘CALCIATORI BRUTTI Football Clan’)
Un fenomeno interessante che mostra come gli italiani non possano fare a meno del calcio (che d’altra parte è necessario per le ossa – ah ah ah).
In questi tempi che – a causa del maledettissimo coronavirus – i campionati principali di tutto il mondo sono fermi (gli ultimi a scendere in campo sono turchi e russi, non sappiamo ancora per quanto) in molti si sono ritrovati ad anelare per vedere un pallone rotolare in campo.
Anche perché – sempre a causa del maledettissimo coronavirus – non è possibile nemmeno popolare i campetti delle nostre città, perché è vietato (e sarebbe irresponsabile, a quanto pare).
Quindi, all’interno del gruppo gli utenti hanno iniziato a postare dirette dei più svariati campionati di calcio minori:
campionati under 17, terze divisioni, campionati femminili – provenienti dai paesi meno probabili, dall’africa al centroamerica.
Tutto è partito dalla diretta della Coppa dello Zimbabwe (l’immagine in evidenza è legata alla coppa in questione), che è arrivata a totalizzare 500k grazie ai calciofili italiani.
Da lì in poi è stato un continuo postare campionati improbabili, campi di periferia, roba da non credere ai propri occhi.
E così personaggi come il telecronista di provincia Joel Avilez sono diventate celebrità (sono, questi sì, i 15′ minuti di warroliana memoria) e realtà messicane non hanno potuto non tributare un articolo all’insolito fenomeno.
Questo sì, è il bello di internet.
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