A Bologna, presso il Palazzo Pallavicini, in via San Felice, 23 è esposta fino al 20 luglio 2025 la mostra dedicata a Jack Vettriano, pittore inglese scomparso da poco, che ha saputo dipingere l’arte della seduzione su tela. Infatti, non ritrae solo immagini, ma sospiri e attese, sguardi rubati, baci e carezze sfiorate dal vento. Il suo mondo è fatto di storie non raccontate, di incontri clandestini e di una seduzione mai gridata, ma sussurrata con il linguaggio universale dell’arte.
Le tele si susseguono come fotogrammi di un film noir in bianco e nero alla Vidor , ravvivato dal rosso acceso degli abiti femminili, dello smalto e del rossetto, simboli di passione e carnalità. Le linee curve delle figure femminili (a volte vestite o parzialmente nude) danzano tra ombre e luci soffuse, evocando il fascino ipnotico della rumba, l’intensità del tango e la classe del jazz. Accanto a loro, uomini in smoking con cappello e sigaretta, incarnazione di mistero ed eleganza, che osservano, proteggono e desiderano. Non sono semplici comparse, ma partner in una coreografia di emozioni trattenute e movimenti calibrati con maestria.
Vettriano gioca con il tempo e lo spazio: ogni tela è un istante sospeso, un prima e un dopo che lo spettatore è chiamato a immaginare. I dipinti che comunicano questo aspetto sono Bad boy, good girl o The look of love?, dove la tensione emotiva tra i due personaggi si cristallizza in uno sguardo, un gesto, prima ancora di un accadimento vero e proprio, di un atto romantico o sensuale.
La mostra non è solo un’esposizione, ma un viaggio nei meandri del desiderio e dell’eleganza, un’esperienza sensoriale che lascia il segno. Vettriano non ha bisogno di eccessi per catturare l’anima dello spettatore: la sua seduzione è sottile, raffinata, avvolgente.
L’ultima sezione della mostra è dedicata ai ritratti, un capitolo intimo e profondo che svela un lato più personale dell’artista. Tra questi, spicca un autoritratto fotografico che racchiude tutta l’essenza di Vettriano: un uomo elegante e malinconico, sospeso tra la sensibilità per la bellezza e il tormento interiore che lo spingeva a dipingere. Il suo volto, segnato da luci e ombre sapientemente bilanciate, racconta di un’anima affascinata dal desiderio, ma anche consapevole della solitudine che spesso lo accompagnava.
Voto finale: 9.5
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