Fra’ Cionfoli senza filtri: aspre critiche a Suor Cristina e dichiarazioni forti su immigrazione e sicurezza

Giuseppe Cionfoli è tornato a parlare e non le ha mandate a dire: le sue parole durante la puntata 48 di NEPD.

Divenne famoso all’inizio degli anni ’80, quando apparì per la prima volta davanti alle telecamere a Domenica In. In seguito partecipò quindi al Festival di Sanremo in due occasioni (nel 1981 e nel 1982) e divenne una celebrity, sebbene da qualche anno sia un po’ ai margini del mondo dello spettacolo.

Parliamo di Giuseppe Cionfoli (a quei tempi conosciuto come Fra’ Cionfoli), recentemente tornato alla ribalta per un’ospitata nel podcast Non è più domenica, condotto da Rocco Di Vincenzo e Matteo Fantozzi.

Durante la puntata a lui dedicata l’ex prete francescano (lo è stato fino al 1988) ha rilasciato dichiarazioni esplosive su diversi temi di attualità, dalla carriera di Suor Cristina alla questione dell’immigrazione, passando per la giustizia italiana e per il delitto di Avetrana (cui nel 2011 dedicò una canzone – Dedicato a Sarah Scazzi).

Le critiche a Suor Cristina: “Ha cantato una canzone dedicata al diavolo”

Frate Cionfoli non ha risparmiato aspre critiche a Suor Cristina, a suo tempo vincitrice di The Voice of Italy (ne vinse la seconda edizione) e nota per la sua carriera musicale. Secondo lui, l’ex suora avrebbe sprecato un’enorme opportunità artistica: “Ha avuto delle grandi possibilità, con 200.000 euro di budget per poter fare un disco e che cosa ha fatto? Ha ricantato Like a Virgin di Madonna, che è una canzone dedicata al diavolo”.

Secondo il frate, Suor Cristina (oggi semplicemente Cristina Scuccia) avrebbe dovuto adottare un atteggiamento più coerente con la sua immagine religiosa, evitando scelte che potessero suscitare polemiche e fraintendimenti.

E se per Cristina Scuccia l’ex Fra’ Cionfoli non ha avuto parole esattamente d’elogio, tutt’altro tono è stato utilizzato quando è stato citato il cantautore Simone Cristicchi, anche in relazione alla sua partecipazione a Sanremo: “Qualcuno sta dicendo che ha speculato sulla malattia della mamma. Anche di Gesù Cristo dicevano che era un mangione, un beone, che andava a divertirsi, che beveva con gli amici”.

Fra Cionfoli e la giustizia in Italia, tra Avetrana e immigrazione selvaggia

Giuseppe Cionfoli ha quindi parlato del caso di Avetrana, cittadina molto vicina alla “sua” Erchie, prendendo una posizione netta (e discretamente controversa) sulla condanna all’ergastolo di Sabrina Misseri:

“Quello che dico io è che non è possibile che Sabrina paghi per tutta la vita quella cosa lì. Lì chi giostra tutto è la mamma, il resto era contorno. Mi dispiace insomma questo. Ti faccio un esempio: quella ragazza ha ammazzato due bambini dopo che sono nati e sta ancora a casa, capisci? Allora Sabrina deve parare l’ergastolo perché c’è stata quella situazione, non mi sembra giusto. Le due posizioni sono sproporzionate”.

Controverse anche le letture “di destra” dell’ex frate francescano, in merito a sicurezza e gestione dell’immigrazione:

“Se vai a Bari, proprio di fronte alla stazione, trovi una situazione di degrado incredibile. L’anno scorso ho fatto una serata al Petruzzelli: erano le 22:30, era inverno, e ho avuto paura. Mi sono fatto accompagnare perché la situazione era davvero preoccupante. Ti dico una cosa: due lunedì fa dovevo partecipare a Uno Mattina su Rai 1. Dovevo arrivare a Roma alle 23:30 e l’albergo era vicino alla stazione. Alla fine, ho rinunciato. Non voglio rischiare la vita per un furto o qualcosa del genere. La situazione è assurda e servono provvedimenti seri per risolvere questi problemi”.

Di seguito il video integrale della chiacchierata, qualora voleste sentire le sue parole per intero.


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