No Exit, chi ha rapito la bambina? Trama e spiegazione del finale

Scopriamo assieme il finale di No Exit: tradimenti e suspense, rapimenti e colpi di scena in un thriller tra le nevi.

Ritrovarsi bloccati in un centro visitatori con un affascinante sconosciuto durante una tempesta di neve potrebbe sembrare l’inizio di una commedia romantica (o, in assoluto, di una storia romantica) ma in No Exit la storia prende una piega ben più inquietante (che andremo a vedere di seguito e per questo vi avvertiamo già adesso: occhio agli spoiler).

Ispirato all’avvincente romanzo del 2017 di Taylor Adams, il film è diretto da Damien Power con una sceneggiatura di Andrew Barrer e Gabriel Ferrari ed è uscito in Italia dapprima su Disney+ . La trama segue la vicenda di una giovane donna che, in viaggio per visitare la madre malata, rimane bloccata con quattro sconosciuti tra le montagne durante una bufera. La scoperta in un furgone di una bambina rapita cambierà tutto: nessuno tra gli sconosciuti bloccati tra le montagne è degno di fiducia (e vedremo che nessuno dei personaggi del film è degno davvero di fiducia, al di là del motto che non fidarsi è meglio).

Nonostante l’apparenza da classico “thriller”, No Exit sorprende con svolte inaspettate (i plot twist sono davvero notevoli) e una tensione costante. D’altra parte, come capita spesso con questo tipo di film, e perdi di vista anche un solo dettaglio, potresti perdere il senso del film e per questo vi proponiamo il riassunto della trama e la spiegazione del finale di questo “popcorn movie”.

No Exit, la trama del film

La protagonista, Darby (interpretata da Havana Rose Liu), è una tossicodipendente in riabilitazione, sobria da soli 11 giorni. Dopo sette tentativi falliti, non crede più nella terapia. La sua vita prende una svolta quando riceve una telefonata: sua madre è in ospedale in gravi condizioni. Con un cellulare nascosto, chiama la sorella Devon, chiedendole di aiutarla a fuggire per raggiungere la madre. Al rifiuto della sorella, Darby decide di scappare da sola dal centro dove sta facendo rehab.

Con un cacciavite, ruba un’auto dal parcheggio del centro di riabilitazione e parte verso Salt Lake City. Ma una violenta tempesta di neve la costringe a fermarsi: un poliziotto la informa che l’autostrada è chiusa e le consiglia di ripararsi in un centro visitatori vicino. Qui incontra quattro persone: Ed (Dennis Haysbert) e Sandi (Dale Dickey), una coppia diretta a Reno per giocare d’azzardo; Ash (Danny Ramirez), un ragazzo che dice di tornare a casa; e Lars (David Rysdahl), un tipo strano e nervoso.

Uscendo a cercare segnale per il telefono, Darby sente delle urla soffocate provenire da un furgone parcheggiato. Dentro trova una bambina legata e imbavagliata.

No Exit, chi ha rapito la bambina?

Il sospetto principale di Darby è Lars, e presto scopre di avere ragione. Cercando di liberare la bambina con una lametta, Darby è costretta a nascondersi quando Lars rientra improvvisamente nel furgone. La piccola, di nome Jay (interpretata da Mila Harris), è malata e Lars la sta portando da qualcuno chiamato “Zio Kenny”. Appena Lars se ne va, Darby riesce a uscire, lasciando la lametta a Jay per aiutarla a liberarsi.

Darby racconta tutto ad Ash e gli chiede aiuto per fermare Lars. Ash accetta e recupera una pistola sparachiodi da una parte del centro in ristrutturazione. Tornata al furgone, Darby libera Jay, che rivela che i suoi rapitori sono due uomini. Darby capisce così che anche Ash è complice di Lars.

Tra minacce e tradimenti, Jay riesce a scappare nel bosco grazie alla lametta. Ash costringe Darby a cercarla, sperando che Jay si fidi di lei. Durante la ricerca, Lars rivela che “Zio Kenny” si occupa di traffico di minori. Intanto, Ed e Sandi trovano Jay e la riportano al centro. Darby racconta loro la verità e nasconde le chiavi del furgone.

No Exit e il clamoroso plot twist (legato al rapimento)

Un film avvincente ha uno o più plot twist. In questo caso il colpo di scena riguarda il rapimento della piccola Jay: anche Sandi è coinvolta! Mentre Ed e Ash si sfidano a colpi di bluff, Jay riconosce Sandi come la domestica della sua famiglia, “Mrs. Lowery”. In un flashback, scopriamo che Sandi aveva aiutato i rapitori sperando in una parte del riscatto. Tornando al presente, Sandi tradisce Ed, rivelando che non ha una pistola, e spruzza spray urticante su Darby.

Sandi confessa di aver incontrato i rapitori online e di essere stata motivata da problemi economici. Permette quindi a Lars e Ash di entrare per dare medicine a Jay. Ma Darby avverte Sandi che non si tratta di un rapimento volto ad ottenere un  riscatto: è traffico di minori. Ash, infuriato, uccide Ed e Sandi, ma prima Sandi riesce a spruzzare lo spray urticante Lars.

No Exit, spiegazione del finale

Ash ferisce Darby al braccio con la sparachiodi e lascia la stanza per aiutare Lars. Darby convince Jay a passarle un martello, mentre Ash riceve un messaggio sul telefono di Darby: sua madre è morta, ma i poliziotti stanno arrivando. Nonostante Ash avesse cancellato il messaggio di Darby alla polizia, la chiamata è andata a buon fine.

Quando Ash minaccia Jay, Darby finge che le chiavi siano nascoste fuori. Ash esce, e Darby usa il martello per liberarsi e colpisce Lars. Ash rientra e, nel tentativo di salvare Lars, lo uccide accidentalmente con la sparachiodi.

Darby e Jay tentano la fuga in auto, ma Ash spara alle gomme, facendo schiantare il veicolo. Ash decide di bruciare il centro visitatori con i corpi all’interno, proprio mentre arriva una pattuglia. Ash cerca di ingannare il poliziotto, ma Darby gli spara alla spalla. Il poliziotto, confuso, colpisce Darby, e Ash ne approfitta per ucciderlo. Sta per finire anche Darby, ma lei riesce a pugnalarlo al collo con un cacciavite, uccidendolo.

Sanguinante, Darby striscia fino al poliziotto e chiede aiuto via radio prima di crollare nella neve.

Nella scena finale, Darby è di nuovo in riabilitazione, sobria da 48 giorni. Sulla parete della sua stanza c’è un disegno di una bambina (tutti noi ipotizziamo di Jay). La sorella Devon la va a trovare, e il film si chiude sul loro sguardo silenzioso – in quello che può essere considerato l’happy ending di un film pieno di colpi di scena.


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