Tra gli espositori del Cersaie 2024 di Bologna, c’era anche Alessandro Fugazza, giovane direttore di Dps Solving, azienda veneta che ha progettato e realizzato i pavimenti sopraelevati. Degli strumenti fatti apposta per risolvere il problema degli allagamenti in terrazza o in qualsiasi posto in caso di maltempo, grazie ad una base autolivellante e una tecnologia adattabile a qualsiasi tipo di ceramica. Noi di NonSolo.Tv siamo rimasti interessati a questo progetto e quindi abbiamo intervistato Fugazza per saperne di più anche sulla storia della sua azienda molto “nerd”.
K: Ci può raccontare come è nata quest’azienda e quali sono i principali obiettivi?
A: E’ nata dall’ispirazione di tre soci, che sono Alberto, Riccardo ed io. Nel 2018 abbiamo intrapreso quest’impresa di produzione di sopraelevati da esterno. Essendo un prodotto molto tecnico, abbiamo voluto raccontarlo in forma diversa, perché la classica tecnicità stile anni ’80 e ’90 con un gruppo molto giovane ha un po’ stufato. Quindi, qui al Cersaie abbiamo cercato di dare la nostra interpretazione, realizzando un manga e ogni prodotto rappresenta un supereroe per noi. Una sorta di supereroe che va a combattere contro i nemici occulti, che mi piace definirli “la concorrenza” e li ho rappresentati sottoforma di video grafico al Cersaie.
K: Perché quest’idea particolare di rappresentare un’azienda come se fosse un fumetto?
A: E’ nata perché di recente è scomparso un fumettista molto importante, Akira Toriyama, del quale ho seguito fumetti classici di Dragonball. Questo è stata una fonte d’ispirazione per realizzare qualcosa di diverso qui al Cersaie. Insomma, è un omaggio a lui.
K: Come è strutturato il team e che età avete?
A: Siamo un team molto giovane e sicuramente questo porta l’azzardo di mettere le idee un po’ estrose. In realtà, è quello che ci piace e come dicevo il team è giovane così come l’azienda. Ci piace lavorare in questo modo e spero che continueremo a farlo.
K: Questi prodotti tra l’altro rappresentati in maniera un po’ futuristica e come se provenissero dallo spazio?
A: Si, hanno caratteristiche un po’ aliene a volte, Una cosa che abbiamo puntato quest’anno e che nessun azienda nel settore ha sviluppato è l’intelligenza tecnologica. Dunque, non artificiale ma quella di dare la tecnologia ad un supporto che è un corpo inanimato e alla fine abbiamo coniugato la tecnologia e più il supporto per creare un prodotto smart. Insomma, oltre a creare una parte un po’ simpatica dello stand, abbiamo focalizzato la parte principale che è quella tecnologica piuttosto avanzata e che non ha ancora inventato nessuno.
K: Cosa si augura in futuro?
A: Il futuro lo dirà il mercato, perché comunque purtroppo siamo sempre legati a quello e noi ce la metteremo tutta. Le carte in regola le abbiamo e vedo che la simpatia e l’ironia ci sono e vengono apprezzate. Quindi, direi avanti tutta!
Katia Di Luna
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