Fernanda Wittgens, la storia vera della prima direttrice della Pinacoteca di Brera

29 Giugno 2024 Off Di Alessia D'Anna

Fernanda Wittgens è una figura storica di grande rilievo, conosciuta per il suo coraggio e la sua dedizione all’arte e alla giustizia. Direttrice della Pinacoteca di Brera durante la Seconda guerra mondiale, ha giocato un ruolo cruciale nel salvaguardare il patrimonio artistico italiano dalle devastazioni del conflitto. Questo articolo esplora la sua vita e le sue azioni eroiche.

Chi era Fernanda Wittgens

Nata a Milano nel 1903, Fernanda Wittgens si appassionò all’arte fin da giovane, ispirata dal padre, un professore di lettere. Laureata a soli 22 anni, attirò l’attenzione di Ettore Modigliani, direttore della Pinacoteca di Brera, che la volle al suo fianco. Nel 1940, divenne la prima donna a dirigere la Pinacoteca di Brera, prendendo il posto di Modigliani, espulso dall’amministrazione statale a causa delle leggi razziali fasciste.

Fernanda Wittgens non solo si dedicò alla protezione dei capolavori artistici, ma fu anche una fervente antifascista. Durante la guerra, aiutò numerosi ebrei e oppositori del regime a fuggire in Svizzera, rischiando la propria vita per salvarne altre.

La sua vera storia

Durante la Seconda guerra mondiale, l’Italia era in uno stato di emergenza, e Fernanda Wittgens, con un piccolo team, lavorò instancabilmente per mettere al sicuro i tesori artistici di Milano. I capolavori della Pinacoteca di Brera furono imballati e nascosti in luoghi sicuri per proteggerli dai bombardamenti e dalle razzie naziste. Dopo il bombardamento del 1943, Fernanda si occupò personalmente del trasferimento delle opere, assicurandosi che venissero nascoste in rifugi sicuri come il palazzo dei principi di Carpegna.

Fernanda fu tradita e arrestata nel luglio del 1944, finendo nelle celle di San Vittore. Anche in prigione, mantenne una corrispondenza con la madre e le sorelle, esprimendo la sua incrollabile fede negli ideali di civiltà e fratellanza.

Dopo la guerra, Fernanda Wittgens continuò il suo lavoro a Brera, ricostruendo la Pinacoteca dalle macerie. La sua storia è un esempio di straordinario coraggio e dedizione, non solo alla cultura, ma anche ai valori umani fondamentali.


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