La storia di Margherita Hack, astrofisica fiorentina, prende vita nel film “Margherita delle Stelle,” con Cristiana Capotondi nel ruolo della protagonista. La trama del film, liberamente ispirato al libro autobiografico “Nove vite come i gatti” scritto da Margherita Hack e Federico Taddia, svela il percorso straordinario di una bambina destinata a fare la differenza.
La trama del film su Margherita Hack
Margherita, interpretata da Sveva Zalli durante l’infanzia, cresce nelle campagne fiorentine con genitori progressisti (Cesare Bocci e Sandra Ceccarelli) che le inculcano valori di libertà, parità, contatto con la natura e curiosità. Fin da giovane, si distingue per la sua autonomia, rifiutando le convenzioni sociali e preferendo sport e gite in bicicletta alle mondanità.
Con Aldo De Rosa (Flavio Parenti), suo primo amico e poi compagno di vita, Margherita costruisce un matrimonio fuori dagli schemi, basato sulla libertà e la condivisione di ideali. La giovane donna si innamora del mondo delle stelle, sfidando le convenzioni dell’epoca e emergendo in un ambiente accademico dominato dagli uomini grazie alla sua passione e dedizione.
Dopo anni di sfide al Centro Astronomico di Merate, Margherita diventa la prima direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Trieste. La sua eccezionalità si nutre di spontaneità, libertà autentica e una curiosità inesauribile, rendendola una ricercatrice fenomenale. Il film segue il suo viaggio tra i misteri del cosmo, con uno sguardo costante alle stelle.
La storia vera di Margherita: un breve sguardo alla sua biografia
Nata nel 1922 a Firenze, Margherita Hack, con il particolare cognome di origine svizzera, ha vissuto un’infanzia segnata dalla libertà in una famiglia che, nonostante le difficoltà economiche, le ha permesso di coltivare la sua curiosità e manualità. Crescendo con una certa destrezza per la meccanica, la futura astrofisica ha sviluppato una passione per lo sport, vincendo persino i Littoriali dello sport nel 1940.
Laureatasi nel 1945, ha sposato Aldo De Rosa, amico d’infanzia e compagno di vita. Il matrimonio religioso, nonostante il suo ateismo, ha evidenziato il rispetto per le tradizioni familiari.
Dopo la laurea, Margherita ha lavorato all’Osservatorio di Arcetri, continuando a coltivare la sua passione per l’astrofisica. Nel 1952 ha ottenuto una borsa di studio per l’Institute d’Astrophysique di Parigi. Nel 1955 ha lavorato a Berkeley, California, con Otto Struve e altri eminenti scienziati.
Tornata in Italia, Margherita ha ottenuto la cattedra di Astronomia a Trieste, diventando la prima donna a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste. La sua gestione ha portato il centro all’importanza internazionale. Oltre alla carriera accademica, è stata una delle socie fondatrici della rivista “L’astronomia” e ha contribuito all’istituzione di un dipartimento di astronomia a Trieste. Margherita Hack è scomparsa nel 2013.
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