Ramón Luis Ayala Rodríguez è una icona del reggaeton.
È stato, sarebbe meglio dire, perché ha annunciato nel corso di un concerto il suo addio alle scene per dedicarsi interamente al percorso di fede intrapreso.
E se il nome Ramón Luis Ayala Rodríguez può risultare ignoto ai più, ben noto è il suo nome d’arte, Daddy Yankee.
“Non mi vergogno di dire a tutto il mondo che Gesù vive in me e che io vivrò per lui. Per molti anni ho cercato di colmare un vuoto nella mia vita che nessuno è stato in grado di colmare. Sono andato alla ricerca di uno scopo ed in molte occasioni mi è sembrato di essere felice ma mancava in me qualcosa che mi facesse sentire completo”: con queste parole Daddy Yankee ha annunciato il suo addio alle scene (di seguito, il suo discorso per intero, sebbene in spagnolo).
Quello presso il Coliseo di Puerto Rico (la sua Porto Rico di cui è stato un ambasciatore in tutto il mondo) è stato quindi l’ultimo concerto in assoluto.
D’altra parte, già il nome del tour – La ultima vuelta world tour, L’ultimo giro tour mondiale – poteva far presagire un addio alle scene.
E la conferma è arrivata puntuale durante l’ultimo dei concerti in patria.
Daddy Yankee e quello strafalcione di Ansa: cosa c’entra la Macarena?
Nato a San Juan, capitale portoricana, nel 1977, Daddy Yankee è divenuto famoso in Italia e nel resto del mondo con Gasolina, hit uscita nel 2004. In seguito per lui tanti altri successi nell’universo latino ed un’altra importante hit a livello mondiale con Despacito, canzone in cui collabora con Luis Fonsi – in realtà la canzone è proprio di Luis Fonsi, suo connazionale.
Da segnalare viceversa come Ansa abbia attribuito a Daddy Yankee il successo del 1996 Macarena, con il redattore dell’agenzia di stampa forse tratto in errore da Wikpedia – che supponiamo abbia letto di sfuggita.
Nel 1996 Daddy Yankee era già pienamente operativo, ma la Macarena è dei Los del Río, frattanto spagnoli e non portoricani.
Da segnalare inoltre lo strafalcione nel sottotitolo. Alla faccia dell’ANSAcheck.
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