The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo è basato su una storia vera?

The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo è il titolo di un film del 2016 diretto e scritto dall’attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense Nate Parker. La pellicola in questione cosa racconta? E soprattutto, è basata su una storia vera oppure no? Qui di seguito sarà possibile trovare la risposta a tale domanda.

Alcune informazioni sul film “The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo”

The Birth of a Nation- Il risveglio di un popolo come affermato poc’anzi è il titolo di un film del 2016 scritto e allo stesso tempo diretto da Nate Parker. E proprio quest’ultimo nella pellicola interpreta il protagonista ovvero Nat Turner, un ragazzo schiavo al quale viene insegnato a leggere per poter studiare la Bibbia ed essere un predicatore per i compagni di schiavitù. Lo stesso poi nel 1931 si ritrova alla guida di un movimento di liberazione per poter appunto liberare gli afroamericani presenti in Virginia. Un movimento che però si trasforma in rivolta con delle tragiche conseguenze.

La vera storia dietro la pellicola

Quello che in molti non sanno è che The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo non è una trama inventata ma si basa su un fatto realmente accaduto. Il film nello specifico racconta la storia di Nat Turner ovvero uno schiavo afroamericano che nell’agosto del 1831 si è trovato a dover guidare la rivolta degli schiavi scoppiata nella Contea di Southampton in Virginia. L’uomo avendo la capacità di leggere e conoscendo alla perfezione la Bibbia è diventato un vero e proprio predicatore tra i compagni. Proprio nel 1831 Nat si è ritrovato a guidare una rivolta nella quale i neri in poche settimane sono riusciti a massacrare ben 70 bianchi.

Una ribellione interrotta dalle milizie armate dei bianchi. Nat in tale occasione è riuscito a fuggire e a nascondersi nei boschi rimanendo fuggitivo fino al 30 ottobre del 1831, giorno in cui è stato prima scoperto e poi catturato. L’uomo è stato imprigionato all’interno di un buco scavato nel terreno e proprio mentre aspettava di essere processato non ha avuto timore di confessare la sua ribellione al procuratore Thomas RUffin Gray. Il 5 novembre del 1831 Nat è stato condannato a morte per impiccagione e mandato sul patibolo. L’accusa mossa nei suoi confronti è stata quella di “cospirazione, ribellione ed insurrezione”.

La sentenza è stata poi eseguita in Virginia, e di preciso a Jerusalem, l’11 novembre dello stesso anno. In seguito alla sua morte il corpo di Nat è stato decapitato. La testa dell’uomo è stata poi esposta nella piazza della cittadina. Il corpo senza testa è stato invece seppellito senza alcuna messa funebre e senza segni di riconoscimento.


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