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Al Bano, tutte le sue verità: il perché del nome, il rapporto con Putin, la scomparsa di Ylenia e i suoi due grandi amori

26 dischi d’oro, 8 dischi di platino, 25 milioni di dischi venduti nel mondo, 59 album complessivi pubblicati in 58 anni di carriera. Sono i numeri spaventosi di Al Bano, pseudonimo di Albano Antonio Carrisi, cantautore di Cellino San Marco, noto in tutta Europa anche per le vicende di gossip e i drammi personali.

In questa sede vogliamo fare un punto circa alcuni degli interrogativi che circondano l’artista salentino, giacché negli ultimi tempi ha rilasciato alcune interviste molto significative in cui ha fatto chiarezza su molti aspetti cardine della propria vita, ivi comprese la sparizione della figlia Ylenia e la separazione da Romina Power.

Ma andiamo con ordine.

Perché Albano Antonio Carrisi si chiama così? Le sue parole ad Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera raccontano di un aneddoto di guerra: “Mio padre Carmelo era sul fronte albanese. Una granata centrò in pieno due suoi compagni e li spappolò. Lui si finse malato…”.

Quindi, sulle mille lire con cui comprò la prima chitarra, Al Bano ha raccontato di quanto sia stata importante la sua prima fiamma: “Con Fiorella non ci fu neppure un bacio. Ma quando mi mancavano mille lire per comprare la prima chitarra, le chiesi a lei, con una lettera. Arrivò una busta: dentro c’erano mille lire. Avrei potuto procurarmele in altro modo, ma volevo vedere se si ricordava di me. Così le dedicai la mia prima canzone. E battezzai sua figlia”.

Abbandonando l’aspetto artistico, interessante l’excursus politico. Al Bano è un uomo di destra? In realtà il suo percorso è molto particolare:

“Ai tempi di Berlinguer votavo comunista. Ho sempre scelto la persona. Ho creduto in Berlusconi: hanno tentato di ostacolarlo in tutti i modi, e alla fine si è infilato da solo nella trappola che si era costruito, quella delle donne. Ora trovo interessante la Meloni. Ma mio padre, oltre che dalla droga (e sulla droga torneremo, ndr), mi aveva messo in guardia dalla politica”.

Passando alla politica internazionale e soffermandoci sul rapporto con l’ex amico Vladimir Putin, Al Bano è stato contundente:

“Nel 1986 tenni diciotto concerti a Mosca e diciotto a San Pietroburgo, che si chiamava ancora Leningrado. Una sera arriva un dirigente del Kgb, gentilissimo, quasi intimidito. Mi porge la mano e dice: “Sono un suo grande fan, conosco tutte le sue canzoni. Mi chiamo Vladimir Vladimirovic Putin. Suonai per Eltsin e per lui, quando era primo ministro. Solo per lui, quando divenne presidente. Ma ora non lo farei più. Mi ha deluso. Non doveva scatenare la guerra“.

Al Bano e la scomparsa di Ylenia: la ricostruzione del cantante

Al Bano ha quindi parlato di quell oche forse è stato il suo dolore più grande: la scomparsa a cavallo tra 1993 e 1994 della primogenita Ylenia Carrisi (nata il 29 novembre 1970, circa 4 mesi dopo il matrimonio con Romina):

“Era una ragazza straordinaria. Studiava al King’s College di Londra. Parlava inglese, spagnolo, francese, portoghese. Venne a Mosca con noi e imparò un po’ di russo, la sera Romina e io andavamo a dormire e lei scendeva sulla Piazza Rossa a vedere il cambio della guardia al mausoleo di Lenin. Poi ci accompagnò negli Usa, a girare un docufilm, l’America perduta. Andammo da Los Angeles a New Orleans. E lì fece l’incontro fatale: gli homeless. Gli artisti di strada. Ricordo un nero, si chiamava Masakela. Una sera la compagnia andò al cinema, ma io rimasi con Ylenia perché avevo notato qualcosa di strano. A un tratto cominciò a correre, e io dietro, lei gridava “fermate quell’uomo vuole farmi del male”, e quell’uomo ero io, gridavo “lasciatemi, è un problema di droga”. Mi seminò, la ritrovai il mattino alle 8. A sua madre disse che aveva rischiato la vita sulle acque del Mississippi”.

Il racconto è quindi proseguito: “Andammo a Venice a trovare la zia di Romina, Anne, la sorella di Tyrone Power: una pittrice di animo gentile. Sembrava tornata la pace. Al ritorno Ylenia mi dice: papà, ho deciso di scrivere un libro, e per farlo devo andare in Belize, la patria degli homeless. Dissi: va bene, ma prima ti devi laureare, manca poco… Invece andò in Belize, visse in una capanna, un uomo la minacciò, lei si salvò prendendo in braccio un bambino. Così tornò a New Orleans. Diceva che non voleva frequentare gente di plastica”.

E nella notte del Capodanno 1994, la scomparsa – per la quale Al Bano ha una ricostruzione ben precisa:

“Ho ricostruito quella notte ora per ora. Ho parlato con i testimoni. Ho incontrato Masakela, che era stato pure in galera, ma negava di avere colpe. Ho interrogato l’ultima persona che l’ha vista, il guardiano del porto. Era seduta in riva al fiume, lui la avvisò: non puoi stare qui. Ma Ylenia non se ne andava. Il guardiano insistette, allora lei gli disse “io appartengo alle acque”, e si tuffò nel fiume, nuotando a farfalla. Lì capii che il guardiano stava raccontando la verità, perché Ylenia diceva quella frase da bambina prima di tuffarsi, e nuotava a farfalla. Ma il Mississippi non perdona. Romina non l’ha mai voluto accettare. Ma è andata così“.

Al Bano e i suoi amori: Romina e Loredana Lecciso | Tutte le verità del cantante di Cellino San Marco

Infine, Al Bano ha parlato di come ha incontrato le sue donne della vita, Romina e Loredana Lecciso.

Partendo da quest’ultima, l’incontro è avvenuta davanti alla scuola delle figlie:

“Fuori da scuola, a Lecce. Io portavo le mie figlie Cristel e Romina junior, lei la sua primogenita, Brigitta. Loredana mi piaceva, ma la trovavo strana: prima mi sorrideva, cinque minuti dopo mi ignorava… Poi capii che erano due: l’altra era la gemella, Raffaella Lecciso, che aveva pure lei una figlia nella stessa scuola”.

Per quanto riguarda l’amore, il sodalizio, di lunghissimo corso con Romina Power, dedichiamo maggiore spazio, anche perché di recente, ad Oggi, ha parlato anche del perché è finita tra i due.

Ma, intanto, partiamo dal loro incontro sul set del film ‘Nel Sole’ (dove, assieme ai due, recitarono anche Loretta Goggi, Montesano, Nino Taranto, Franco e Ciccio…):

“Portava la minigonna; e io non avevo mai visto una minigonna in vita mia. Era figlia di due star di Hollywood, ma nelle pause delle riprese faceva la maglia. Gli ultimi tre giorni di lavorazione ci siamo amati. Mi pareva di toccare il cielo. Poi lei mi respinse. Telefonavo a casa e rispondeva facendo l’accento pugliese: “Sono Antonietta, Romina è uscita”. Cioè un’americana voleva fare fesso me. Così la lasciai perdere. Finché un giorno in albergo a Roma il portiere mi disse: Al Bano, ha chiamato Romina Power per lei”.

Quindi, venendo alle parole legate alla loro definitiva separazione, ci rifacciamo a quanto dichiarato ad Oggi (gli altri virgolettati sono tutti tratti dalla succitata intervista rilasciata al Corriere):

Lo dico per la prima volta: il problema fu la marijuana. Romina fumava quella robaccia anche quattro volte al giorno. E lo faceva da anni, ancor prima della scomparsa di Ylenia. Era un’altra donna. Fumava ed era allegra; finito l’effetto, si intristiva e piangeva. Era irriconoscibile. Non esprimeva più quell’attaccamento alle cose, la passione per la vita, per quello che avevamo vissuto e costruito quegli anni. Fu l’inizio della fine”.

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