Fukushima è diventata nota per essere la città del Giappone rimasta vittima di una terribile catastrofe naturale, un maremoto, che ha portato poi all’esplosione del reattore nucleare. Quale è la vera storia dietro il disastro? come è stato rappresentato cinematograficamente?
Era l’11 marzo 2011 quando un terremoto di magnitudo 8,9 con epicentro nel pacifico, a 500 km da Tokyo, devasta il Giappone. La potente scossa provoca uno tzunami, che penetra fino a 10 kilometri nell’entroterra causando almeno 3000 vittime. A questa catastrofe naturale, si aggiunge quella di Fukushima.
Nella città giapponese era infatti presente una centrale nucleare i cui reattori vengono danneggiati pesantemente dal maremoto. Si tratta di un evento catastrofico, addirittura peggiore di quanto successo a Chernobyl dove ad esplodere è stato un reattore, mentre a Fukushima ben 4.
Dove sono le colpe?
La società Tepco, proprietaria dell’impianto non ha tenuto conto dell’alto livello sismico del Giappone, costruendo la centrale troppo vicino a livello del mare; difatti lo tzunami ha completamente sommerso i reattori. Di conseguenza i sistemi di controllo hanno smesso di funzionare provocando una serie di esplosioni con un’alta emissione di radioattività.
Un evento epocale, di cui ancora oggi il Giappone ne paga le conseguenze. Per la sua importanza, per non dimenticare e ricordare, anche il mondo cinematografico ha fatto la sua parte.
Della tragedia se ne è deciso di parlare nella pellicola Fukushima 50, basata sul libro l film di saggistica di Ryusho Kadota, intitolato On the Brink: The Inside Story of Fukushima Daiichi.
Già in precedenza il regista Sion Sono aveva toccato la tematica, e in Himizu (2011) e The Land of Hope (2012) aveva narrato del terremoto in maniera evocativa. Successivamente, nel 2016, Matteo Gagliardi ha prodotto un documentario Fukushima: a nuclear story in cui si raccontano le vicende dal punto di vista di un giornalista recatosi nelle zone del disastro.
Fukushima 50 è il primo film che entra nel pieno racconto delle vicende. Con le riprese iniziate nel 2018 e l’anteprima uscita nel 2020 in Giappone, la storia è raccontata dal punto di vista dei lavoratori e in particolare del direttore della Centrale, Masao Yoshida (Ken Watanabe) e del capo reparto Toshio Isaki (K?ichi Sat?) che nella notte di quell’11 marzo hanno dovuto lottare contro il tempo per limitare i danni e cercare di salvare sé stessi dalle esplosioni seguite al maremoto. Un film toccante e veritiero che porta alla luce le problematiche riscontrate, le omissioni del governo di un paese che da sempre è una delle più grandi potenze mondiali.
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