Chiara Boniardi e Matteo Taino dall’ottobre 2016 portavano avanti il progetto “Libriamoci”.
Un blog collegato al loro profilo Instagram e alla fervente attività di bookblogger e bookgrammer. Il loro impegno divulgativo ha fatto si che tanti appassionati lettori seguissero i loro consigli editoriali. Il tutto condito da estrema professionalità e leggerezza.
D: Quando nasce nella vostra mente il progetto “Libriamoci”?
R: Libriamoci nasce per caso sul finire di un’esperienza lavorativa comune. Dopo un anno passato a lavorare gomito a gomito avevamo il desiderio di creare ancora qualcosa che potesse alimentare e rinnovare una sinergia venutasi a creare.
Essendo due persone molto diverse, con passioni e vissuti diversi, avevamo e abbiamo in comune l’amore per i libri e la lettura. Durante l’estate 2016 il caso ha voluto che ci regalassimo lo stesso libro per le vacanze e durante uno dei confronti quotidiani telefonici sulla lettura è nata l’idea di creare un blog per condividere questi pensieri letterari con altre persone.
A ottobre dello stesso anno è quindi nato il blog e assieme ad esso, abbiamo aperto il profilo Instagram e la pagina Facebook.
D: La passione per i libri e la lettura, è nata quando?
R: Per Matteo è nata già durante l’età scolare, ha sempre amato leggere imparando poi ad apprezzare sempre più i libri di viaggio e di attualità.
Chiara, sebbene leggesse qualche libro durante le vacanze estive e abbia atteso con ansia le pubblicazioni di Harry Potter, si è appassionata alla lettura ormai adulta incontrando per caso il genere thriller e storico di cui si è appassionata e dai quali è partita per poi diventare lettrice onnivora.
D: Cosa significa proporre un libro e divulgarne il suo messaggio ?
R: Proporre un libro è sempre una sfida. Sappiamo bene quanto sia importante trovare il libro giusto per iniziare ad apprezzare la lettura e spesso sentiamo il peso della responsabilità del ruolo di “vettori” di pagine che attendono il lettore giusto per essere apprezzate e per dare vita a un amore – quello per la lettura – che, speriamo, possa durare per tutta la vita.
D: Si è sempre detto che un buon scrittore è innanzitutto un grande lettore. Ma ciò può accadere anche nel caso contrario?
R: Sicuramente può accadere ma non è così semplice, deve secondo noi esserci già una scintilla creativa che nasca dal desiderio di raccontare e raccontarsi.
D: Un libro che portereste su un’isola deserta?
R: Matteo porterebbe sicuramente l’Ulysse di Joyce del quale non si stancherà mai di vedere sfumature che solo un capolavoro così complesso può serbare, Chiara porterebbe la Trilogia del Secolo di Ken Follett perché si ripromette sempre di rileggerla una seconda volta ma manca quel tempo che, su un’isola deserta, potrebbe trovare.
D: Vi considerate dei lettori a 360 gradi, quindi di qualsiasi genere, oppure selezionate le vostre letture?
R: A entrambi piace sperimentare e grazie a questo abbiamo letto classici con i gruppi di lettura che temevamo molto ma saremmo bugiardi se non dicessimo che comunque entrambi amiamo tornare ai generi preferiti spesso programmando letture di romanzi che sappiamo (o speriamo) faranno breccia nel nostro cuore
Sergio Cimmino
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