Emancipation – Oltre la libertà, qual è la drammatica storia vera dietro il film con Will Smith?

Emancipation, il nuovo film di Apple TV+, vede nel cast anche Will Smith che interpreta il ruolo del protagonista Peter. Si tratta del racconto di una storia vera, che comincia una mattina del marzo 1863, quando un uomo di nome Peter, finito tra le braccia dei soldati di Abraham Lincoln, sembrava non poter riuscire a sopravvivere.

Inseguito per miglia dai segugi, aveva corso a piedi nudi e senza sosta per paludi, torrenti e campi per 10 giorni. Esausto e a malapena cosciente, con i vestiti a brandelli e intrisi di fango, sudore e sangue. Ma il suo viaggio non era niente in confronto agli orrori da cui Peter era scappato.

L’uomo infatti era uno dei 40 africani ridotti in schiavitù in una piantagione della Louisiana, sottoposto quotidianamente a insopportabili crudeltà per mano dei suoi proprietari bianchi, John e Bridget Lyons. Una delle brutali frustate che riceveva quotidianamente lo aveva quasi ucciso.

Nel momento in cui Peter si è tolto la maglietta durante una visita medica tutti i presenti sono rimasti senza parole. Proprio in quell’attimo l’uomo è diventato famoso come “Whipped Peter” ed è entrato nella storia, tanto che una foto della sua schiena lacerata è poi diventata una delle immagini più diffuse della schiavitù dell’epoca.

Fu una prova visiva incontestabile della brutalità della schiavitù, che incendiò ancora di più l’opinione pubblica e alimentò le richieste di abolizione della schiavitù durante la guerra civile.

Nonostante tutte le brutalità subite, Peter si arruolò nell’esercito dell’Unione e combatté per sconfiggere il sud confederato e liberare dalla schiavitù tutti gli altri africani. La sua storia viene ora raccontata in Emancipation, il thriller dove oltre a Will Smith troviamo anche Ben Foster nei panni del cacciatore di schiavi Fassel: il lungometraggio, che verrà distribuito su Apple TV+ il 9 dicembre, è già stato proposto come candidato all’Oscar.

La notizia dell’incredibile storia di Peter interessò due fotografi itineranti che si trovavano a Baton Rouge, William D. McPherson e il suo partner J. Oliver. Nella prima foto si vede Peter seduto, dignitoso e serio nonostante i vestiti sbrindellati e i piedi nudi: nella seconda, che passò alla storia, si vede la sua schiena martoriata da una rete di cicatrici.

L’immagine fu pubblicata per la prima volta nel numero di luglio 1863 di Harper’s Weekly, il periodico più popolare dell’epoca, portando per la prima volta gli orrori della schiavitù nelle famiglie di tutto il nord America.

Fu poi Theodore Tilton, editore della testata The Independent di New York, a spingere affinché la foto venisse “moltiplicata per centomila e diffusa negli Stati Uniti”.


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