Napoletane, romagnole, piacentine, venete, e poi ancora sarde, francesi, oppure con semi germanici o ancora mazzi giapponesi. Le carte da gioco hanno un peso specifico in tutto il mondo, ma in particolare in Italia. A dimostrazione di ciò c’è il fatto che ogni regione del nostro Paese ha giochi, varianti, dettagli e addirittura mazzi propri, frutto di secoli di tradizione tramandata di generazione in generazione, per lo più in maniera orale. Le carte da gioco sono state protagoniste anche di diverse scene memorabili di film italiani di medio e grande successo, vediamone alcune.
Adriano Celentano contro il “marsigliese” in Asso
L’Italia non ha soltanto una già citata tradizione con le carte da gioco, ma anche con i casinò. Infatti proprio su suolo italiano, e precisamente a Venezia nel 1638, venne istituita la prima sala da gioco dell’umanità. Sarà forse per questo motivo che nel nostro Paese ha così tanto successo il poker on line, sia nella versione live che nella versione video play, ed è sicuramente per questo motivo che tante scene del cinema nostrano sono ispirate al tavolo verde. Non si tratta di un vero e proprio casinò, bensì il retro del fantomatico “Bar Bretella”, ma la partita di Asso, interpretato da Adriano Celentano contro Francisco Coppello che nel film è il “marsigliese”, è indimenticabile. Film del 1981, “Asso” è una tipica commedia divertente all’italiana, con la partecipazione di Edwige Fenech e Renato Salvatori.
Regalo di Natale di Pupi Avati
Altra partita di poker per un altro film italiano. Stavolta parliamo di “Regalo di Natale”, con regia di Pupi Avati, che proprio con questa pellicola del 1986 si iniziò a fare strada nel cinema italiano d’autore. La scena della partita di poker, e in particolare la magistrale interpretazione di Diego Abatantuono e di Carlo Delle Piane, che proprio con questo film vinse la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, sono un pezzo di storia del nostro cinema. Presentato alla 43 esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film raccolse anche due David di Donatello, per il miglior suono, e la migliore canzone originale, a cura di Riz Ortolani. La partita di poker in questa pellicola è cruciale, è infatti il pretesto per far incontrare nuovamente tre amici di vecchia data Ugo, Lele e Stefano. Del film è stato prodotto anche un sequel nel 2004, dal titolo “La rivincita di Natale” con lo stesso regista e lo stesso cast, ma non con lo stesso esito né di critica né di incassi.
Fracchia Contro Dracula
Paolo Villaggio è conosciuto prettamente per la creazione del celebre personaggio di Fantozzi, con cui l’attore, scrittore, produttore e sceneggiatore genovese ha dipinto in maniera goliardica, ma anche severa, una parte d’Italia. Villaggio è stato però l’ideatore anche di un altro personaggio mitico: Giandomenico Fracchia. L’incipit del film “Fracchia Contro Dracula” è dato dalla solita “sfortuna” tipica dei personaggi di Villaggio. Fracchia è infatti un agente immobiliare in crisi, ma un castello in Transilvania da vendere al ragionier Filini, è la sua via d’uscita. Sennonché, il caso vuole che castello sia di proprietà di Vlad, il Conte Dracula in persona.
Anche in questo film del 1985 diretto da Neri Parenti, le carte da gioco hanno un ruolo centrale. Infatti in seguito a diverse incomprensioni e bizzarri innamoramenti, Fracchia e Filini si troveranno a disputare una strana partita di poker con Dracula e Frankenstein. Stavolta però la fortuna aiuterà il personaggio di Villaggio, infatti la partita a carte si protrae talmente tanto che spunta l’alba, e quindi Dracula è costretto ad abbandonare il gioco, perdendo la partita e anche la sorella Oniria che va in sposa proprio a Fracchia.
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