Sembrano passati i tempi in cui l’apprezzamento per i Maneskin era assoluto, senza alcuna voce critica contro il gruppo nato per le strade della Capitale.
Ad un anno dal trionfo a Sanremo e ad Eurovision si iniziano a sentire voci critiche rivolte al gruppo che ha in Damiano David il leader, tanto sul piano artistico quanto sul piano culturale.
Ed il primo ad ascriversi al gruppo dei detrattori è stato Steven Wilson, cantautore, produttore e musicista di punta della rock band britannica Porcupine Tree, nota specialmente nei ’90 (sebbene non particolarmente noto al pubblico mainstream):
“I Maneskin? Sono terribili. Certo, sono fantastici per l’Italia ed è sempre un bene quando una band introduce i ragazzi alle chitarre e alla batteria, ma vorrei solo che fossero un po’ più creativi ed ispirati. Per chi è cresciuto sentendo, i Pink Floyd, i Led Zeppelin o i Black Sabbath, ascoltare gruppi come i Maneskin e prenderli sul serio è difficile perché sono una brutta copia di quello che erano gli altri” – ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera.
Ma le critiche ai Maneskin non giungoni solo da fuori i confini nazionali.
A sparare a zero contro Damiano and company anche Pierpaolo Capovilla, frontman e fondatore degli One Dimensional Man e dei (fu) Teatro degli Orrori che, in un status su Facebook, ha attaccato i Maneskin con parole durissime.
Tutta colpa dell’ennesimo “Fuck Putin” di Damiano, stavolta pronunciato al Circo Massimo (dopo averlo già detto al Coachella).
Ed è questo il pensiero in merito di Capovilla:
“Che pena che fa questo gruppo di giovani stupidi. Conformisti, intrappolati nel successo, purissima plastica, perfetti rappresentanti di una generazione di imbecilli, incapaci persino di comprendere le circostanze storiche che hanno portato alla guerra in Ucraina”.
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