Padrenostro è un film del 2020 del regista classe ’75 Claudio Noce con protagonista Pierfrancesco Favino.
Racconta la storia vera dell’attentato subito dal padre del regista, il vicequestore Alfonso Noce da parte dei Nuclei Armati Proletari.
Attentato avvenuto il 14 dicembre del 1976 in cui persero la vita il poliziotto Prisco Palumbo, alla guida del mezzo che trasportava il vicequestore, e il terrorista Martino Zicchitella (gli altri terroristi – componenti del Nucleo Armato 29 ottobre – verranno poi condannati all’ergastolo).
A quei tempi Alfonso Noce ricopriva il ruolo di responsabile dei servizi di sicurezza all’interno del nucleo della regione Lazio contro il terrorismo.
L’attentato avverrà fuori dall’abitazione dell’uomo e vedrà come testimone oculare il fratello del regista.
Come da lui raccontato in un’intervista a SkyTG24: “Era in casa con mia madre e vide tutto dal balcone. Parto dallo sguardo di quel bambino a cui è stata sottratta l’infanzia per poi allargarmi e allontanarmi dalla storia per raccontare altro”.
Proprio lo sguardo è un elemento fondamentale del film: prima di morire, il terrorista colpito a morte incrocerà proprio lo sguardo del piccolo Valerio (questo il nome del fratello del regista, interpretato da Mattia Garaci).
Uno scambio di sguardi che colpirà profondamente il bambino, di appena 10 anni, e da cui parte questa storia che narra – ci ripetiamo – una storia degli anni di piombo.
Padrenostro, dov’è ambientato?
In molti, vedendo il film, si potrebbero chiedere dove il film di Claudio Noce sia ambientato.
Ebbene, il film è girato in parte in Calabria e in parte nel quartiere romano di Monteverde vecchio.
Ma non solo Roma, dove d’altra parte l’attentato fu compiuto ormai oltre 45 anni fa: parti del film sono state infatti girate in Calabria (tra costa tirrenica – a Scilla e Palmi, in Sila a Lorica e sul lago Arvo – e costa ionica a Caminia, Riace e al castello San Fili a Stignano).
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