Prima tv sulla prima rete nazionale con una nuova fiction Rai con protagonista assoluto Flavio Insinna.
La fiction è intitolata ‘A muso Duro’ e racconta la storia vera di Antonio Maglio, medico e organizzatore dei primi Giochi Paralimpici della storia nella Roma del 1960, ai margini dell’Olimpiade per normodotati conclusa in precedenza.
Sarà proprio Flavio Insinna ad interpretare la storia di Antonio Maglio, mentre il ruolo di protagonista femminile sarà Claudia Vismara, già Caterina Rispoli in ‘Rocco Schiavone’ e attrice in ‘Nero a Metà’.
In ‘A muso duro’ interpreterà i panni di Maria Stella Calà, moglie di Antonio Maglio.
E, affidandoci alle sue parole, ha così raccontato il progetto:
“Raccontiamo una storia vera, delicata, importante e sconosciuta quasi a tutti nonostante ci troviamo di fronte a un genio e a un rivoluzionario. È una storia italiana al 100%. Per me è stato un vero onore essere parte di questa rappresentazione. E ho avuto anche la possibilità di conoscere la vera Stella, di potermi ispirare a lei e di conoscere quello che è stato il mondo di Antonio Maglio. È come se fossi stata travolta da una valanga emozionale”.
Gli altri ruoli importanti sono affidati a Paola Minaccioni, Francesco Gheghi e Massimo Wertmüller.
Ma torniamo ad Antonio Maglio, la cui storia vera ha ispirato questa fiction per la regia di Marco Pontecorvo.
Medico nato a Il Cairo (in Egitto) nel luglio del 1912 (ma italiano a tutti gli effetti) e scomparso nel gennaio del 1988 Antonio Maglio è stato dirigente dell’INAIL (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) e come consulente dell’Istituto si è occupato per lungo tempo della riabilitazione dei disabili, venendo nominato nel 1957 direttore del Centro Paraplegici Villa Marina ad Ostia, fondato proprio in quegli anni.
L’aspetto rivoluzionario dell’operato del dottor Maglio è legato al fatto che – oltre ad aver messo a punto nuove tecniche e metodologie per la riabilitazione – ha dato una grossa importanza alla sfera psicologica del paziente, provando a ridurre i momenti di scoraggiamento che portano il paziente a stati depressivi gravi (fino a casi limite di suicidio).
Ed è lo sport l’elemento che per Antonio Maglio (ispirato dal neurologo Ludwig Guttmann) costituisce la chiave di volta per una piena riabilitazione.
Da qui il suo impegno nel promuovere i primi Giochi paralimpici della storia – con 400 atleti disabili provenienti da 23 Paesi.
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