Parasite, quanti premi ha vinto? Qual è il significato del film?

Questa sera, alle ore 21:20, su Rai 3, andrà in onda Parasite, il film del 2019 diretto da Bong Joon-ho largamente apprezzato da pubblico e critica. Nel cast della pellicola troviamo tutti attori sudcoreani, tra cui Song Kang-ho, Lee Sun-kyun e Cho Yeo-jeong. 

La trama del film si sviluppa intorno alla famiglia Kim, che vive all’interno di un seminterrato: tutti i membri sono alla ricerca di un lavoro, ma anche di un riscatto dal punto di vista sociale. Il punto di svolta avviene quando il figlio Kim Ki-woo si finge studente universitario (falsificando il diploma) per prendere il suo posto come docente di inglese per la figlia adolescente della ricca famiglia Park.

Da quel momento in poi tutti i membri della famiglia Kim riescono ad inserirsi in casa Park, assumendo ruoli ottenuti con l’inganno: dei parassiti, in sostanza. Tuttavia, anche i piani che sembrano perfetti possono crollare per via di qualcosa che non può essere calcolato e che farà sfociare tutto in tragedia.

Parasite mette in evidenza le enormi differenze nelle condizioni di vita delle varie classi sociali, mostrando senza fronzoli come vivono i poveri e come invece i ricchi possano permettersi ogni tipo di agio. Ma all’interno di questa eterna lotta di classe emerge anche quella tra poveri, con il tentativo di emergere dai propri bassifondi diventando dei parassiti e vivendo di fatto alle spalle degli altri. Un approccio che inizialmente può portare dei vantaggi, ma che alla lunga può facilmente creare dei problemi, fino al disastro. Non ci sono vincitori né vinti, ma la società moderna ne esce a pezzi.

Parasite ha ottenuto molti premi di prestigio, tra cui la Palma d’Oro al Festival di Cannes e quattro premi Oscar (la prima volta per un film sudcoreano in entrambi i casi). Parasite ha vinto anche un Golden Globe come miglior film in lingua straniera.

Curiosità: in una scena del film è presente anche il brano In ginocchio da te di Gianni Morandi. Sarà lo stesso cantautore italiano a svelare in un’intervista che il padre del regista era un appassionato di musica italiana.


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