Il cantante si scaglia contro il senatore della Lega dopo l’ennesimo rinvio della calendarizzione della legge Zan
Dopo Elodie, anche Fedez si è scagliato duramente contro il senatore leghista Simone Pillon e il partito di cui fa parte. La Lega ha espresso il suo gradimento per il nuovo rinvio della calendarizzazione della legge Zan. Quest’ultima è norma che punta ad ostacolare chi discrimina le persone per via del proprio orientamento sessuale. La legge Zan è dunque chiamata anche legge contro l’omotransfobia.
Il cantante milanese, che ha seguito le ultime dichiarazioni di Pillon (uno dei principali oppositori della legge Zan), ha replicato con queste parole: “Le dico un cosa da padre. Io ho mio figlio che gioca con le bambole e questo non desta alcun tipo di turbamento in me, e non desterebbe alcun tipo di turbamento se un giorno dovesse avvertire l’esigenza di truccarsi, mettersi il rossetto o mettersi lo smalto o una gonna, perché mio figlio ha il diritto di esprimersi come meglio crede”. Fedez ha poi spiegato che è destabilizzante vivere in un Paese in cui è difficile essere liberi di esprimersi, senza violente dinamiche e discriminazioni.
Le parole del rapper hanno fatto eco a quelle di Elodie, che ha scritto sui social: “Siete indegni, questa gente non dovrebbe essere in Parlamento. Questa gente è omotransfobica“. Non è la prima volta che l’ex cantante di Amici di Maria De Filippi si è scagliata contro la Lega. Lo scorso giugno infatti Elodie ha attaccato il leader del carroccio Matteo Salvini: “Non mi piace chi si accaparra i voti”.
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