I am Dead, un viaggio esplorativo tra ricordi incastonati e fantasmi sentimentali

I Am Dead è un gioco di oggetti.

Ne è ossessionato, davvero. Il modo in cui appaiono, il modo in cui si sentono, come possono cambiare a seconda della tua prospettiva – e, soprattutto, cosa significano per le persone. È un gioco in cui si gioca nei panni di un fantasma, ma usa questa scusa per permetterti di esplorare liberamente un’isola pittoresca piena di abitanti affascinanti, alla ricerca di ricordi ancorati a oggetti specifici.

La premessa è, in effetti, piuttosto strana. Noi interpreteremo Morris, il curatore di un museo su una piccola isola, recentemente scomparso, che ha due particolari poteri spettrali: può avventurarsi nei ricordi dei vivi e scrutare all’interno di oggetti con uno strano tipo di visione a raggi X. L’isola, intanto, ospita un vulcano che potrebbe eruttare da un giorno all’altro; per evitare questo pericolo imminente, Morris deve cercare un altro fantasma per diventare il nuovo protettore dell’isola. Lo fa con l’aiuto del suo cane morto che ora può parlare. Oh, e l’isola è anche la patria di strane razze di uccelli, pesci e frutta. C’è persino un robot con dei sentimenti.

È tutto un po’ strano, ma il gioco in sé è relativamente semplice. Nei panni di Morris, avremo una visione del mondo a volo d’uccello. Puoi fluttuare, non preoccuparti di una forma fisica, e usare i tuoi poteri per sbirciare negli edifici e negli oggetti. È un’esperienza tattile soddisfacente: potremo prendere un oggetto e poi tagliarlo per scrutarne l’interno, il tutto ruotandolo per osservarlo da ogni angolazione.

I Am Dead ha un carattere ludico che ti incoraggia a scrutare in ogni punto in cerca di segreti, che si tratti di alcuni insetti in un cespo di lattuga o di un nascondiglio nascosto di guanti rubati in una tana di volpe.


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