Preservativi usati e rivenduti: aperta inchiesta su attività illecita in Vietnam

Le autorità vietnamite hanno confiscato più di 300.000 preservativi usati che venivano lavati per la rivendita. Questi strani pezzi sono stati scoperti durante un raid in un appartamento nella provincia di Binh Duong, nel sud del paese.

La polizia locale ha detto che i preservativi usati stavano per essere puliti e venduti senza marchio. Il proprietario dell’unità ha ammesso di aver ricevuto un contributo mensile di preservativi usati da una persona sconosciuta.

Cosa facevano con i profilattici?

I preservativi sarebbero quindi stati lavati, asciugati e rimodellati in condizioni antigieniche prima di essere immagazzinati per la vendita.

Non è chiaro quanti preservativi riciclati siano ad oggi stati venduti. I rapporti affermano che venivano forniti agli hotel vicini e alle bancarelle del mercato nella provincia. Secondo alcuni quotidiani vietnamiti, i pezzi trovati erano disimballati e privi di etichetta.

Lo scorso sabato, gli agenti del dipartimento della polizia di Binh Duong hanno fatto irruzione nella struttura nel quartiere di Tan Vinh Hiep nella città di Tan Uyen. Nel capannone si facevano questi lavori, e una volta al mese soggetti non identificati consegnavano loro migliaia di preservativi usati.

Chi lavorava in loco doveva pulire, asciugare e smistare i preservativi prima di farli sembrare di nuovo freschi per i nuovi clienti.

Aperta un’inchiesta

Gli inquirenti hanno aperto un’inchiesta, e fanno sapere anche che i preservativi sono stati confiscati per essere utilizzati come prove. Solo a conclusione del caso verranno smaltiti immediatamente come  rifiuti medici pericolosi.

Gli agenti stanno passando al vaglio le diverse leggi che il proprietario di questa losca attività ha infranto per stabilire il giusto capo d’accusa.


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