Niente libertà condizionale per Mark David Chapman, l’uomo che assassinò John Lennon.
Ci sono date e nomi che si imprimono nella storia. E, purtroppo, il nome di Mark David Chapman è legato a filo doppio a quel tragico 8 Dicembre 1980. Il giorno in cui John Lennon moriva a Central Park, ucciso dalla stessa persona a cui aveva firmato un autografo poche ore prima.
La morte di Lennon ha segnato profondamente il mondo. E non solo quello della musica. Mark David Chapman sarà incarcerato l’anno successivo, il 1981; reo confesso di aver ucciso John Lennon mentre rientrava a casa, sparandogli al cuore. L’accusa nei suoi confronti è di omicidio di secondo grado.
Mark David Chapman invoca la libertà condizionale. Ma la Corte la rifiuta
Da quella fatidica data, Chapman fu rinchiuso dapprima nel carcere di Attica e successivamente in quello di Wende. L’uomo, che ha dato segni di squilibrio mentale in passato, afferma di aver riscoperto la Fede. E da diversi anni ormai chiede che la Corte gli conceda la libertà condizionale.
E’ successo di nuovo, per l’undicesima volta. Ed è il notiziario Tmz a riportare la decisione della Corte. Caldeggiata peraltro da innumerevoli fan del cantante ucciso e dalla sua compagna, Yoko Ono.
I giudici continuano infatti a negare fermamente la libertà condizionale a Mark David Chapman. L’udienza risale alla settimana scorsa; l’uomo avrebbe cercato di fare buona impressione sulla giuria che, però, non si è lasciata commuovere.
Secondo il tribunale infatti la scarcerazione di Chapman sarebbe “incompatibile con il benessere e la sicurezza della società”.
L’uomo che uccise John Lennon
Secondo la condanna, Mark David Chapman avrebbe dovuto originariamente essere scarcerato nel 2000, dopo aver scontato il minimo previsto dalla legge penitenziale americana.
Il tribunale però rifiutò di lasciarlo andare. L’uomo, mentalmente squilibrato, era ancora troppo pericoloso per potersi aggirare liberamente fra la società civile.
In seguito l’assassino di John Lennon ha richiesto la libertà vigilata anche nel 2014 e nel 2016. Identica la replica dei giudici; il soggetto è ancora ad alto rischio e non ci sono prove che, una volta scarcerato, non possa manifestare nuovamente impulsi pericolosi e deviati.
Malgrado l’intercessione di un’organizzazione religiosa che ha richiesto a gran voce il perdono per Chapman. E malgrado le rassicurazioni dello stesso Chapman, che afferma di essere profondamente cambiato dal giorno in cui uccise John Lennon.
Dura la linea dei giudici, condivisa anche da Yoko Ono e da moltissimi appassionati della musica dei Beatles in tutto il mondo. Secondo loro, non fosse altro che per rispetto a Lennon, Chapman dovrà scontare in prigione l’ergastolo senza poter più nuocere a nessuno.
A Mark Davis Chapman non resta quindi che attendere il 2022, data in cui sarà di nuovo chiamato a comparire davanti al tribunale. E in cui forse proverà, per l’ennesima volta, a negoziare con i giudici.
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