Dopo i frequenti casi di comportamenti violenti da parte della polizia americana, un diciassettenne del New Jersey ha creato l’app PulledOver per avvertire i soccorsi.
“Pull over” in inglese è un termine che significa, fra le altre cose, “fermato dalla polizia”. E la polizia in America non è nuova alle accuse di comportamenti intolleranti, xenofobici e razzisti.
Dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, è cresciuto il numero di segnalazioni di episodi di violenza a danni di persone di colore o immigrate per mano della polizia americana.
Oggi però con PullOver le vittime di poliziotti violenti avranno un’opportunità in più per difendersi e avvertire i soccorsi. Cos’è PulledOver? Solo un’app rivoluzionaria creata da un ragazzo di diciassette anni del New Jersey.
PulledOver, un’app contro la polizia violenta
Il creatore di PulledOver è Aaditya Agrawal, diciassette anni, studente presso la Livingston High School.
Aaditya lavorava da tempo al progetto di quest’app. Ma i recenti episodi di violenza lo hanno spinto a incrementare gli sforzi per trasformarla in realtà.
La spinta decisiva è stata però l’incidente successo a un suo amico di colore. “Ne sentiamo sempre parlare in tv”, ha raccontato Aaditya, “ma quando succede a qualcuno che conosci è diverso. Allora capisci che è importante fare la tua parte.”
L’amico del ragazzo era stato fermato dalla polizia semplicemente perché scuro di pelle. L’atteggiamento razzista dei poliziotti americani di oggi sembra uscito da un film di Spike Lee.
PulledOver è un’app per Android che permette di avvertire i soccorsi e condividere immediatamente il comportamento dei poliziotti sui principali social network, come Instagram e WhatsApp.
Nel momento in cui la polizia ferma il proprietario dello smartphone, l’app attiva la fotocamera principale e registra quello che sta succedendo. Ma Aaditya precisa che la sua app non è solo uno strumento di denuncia. “PulledOver vuole anche mettere in luce il comportamento di quei poliziotti che sono brave persone, non delinquenti.”
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