Era il 2012.
Avremmo dovuto capire che il rap stava diventando industria.
Su MTV andava in onda MTV Spit, contest di freestyle per il piccolo schermo, un Tecniche Perfette in salsa televisiva.
Uno dei meriti del programma, era quello di far conoscere alcuni rapper emergenti, in un momento in cui gli mergenti erano in numero minore rispetto ad oggi.
Non erano ancora i tempi cantanti da Gionni Gioielli in Antonio Di Pietro
I ragazzi di oggi vogliono fare i soldi con le rime
Ai miei tempi sognavano il calcio e scopare veline
Ora le chart son piene di rapper italiani
Ma almeno una volta ci qualificavamo per i mondiali (pare)
Ma uno dei rapper emergenti conosciuti in quella occasione – Dari Mc – lo aveva già cantato
“ci vorrebbero più alberi e meno rapper”
E così sono arrivati anche i “figli di” a fare rapper.
Il rap non come genere musicale, o ancor più come disciplina di una più ampia cultura, ma come una sorta di reality show postmoderno.
I “figli di” che fano rap
Questo post si propone come spazio (che andrò man mano aggiornando ché sono certo giungeranno altri “figli di”) dedicato a figli di personaggi famosi che hanno deicso di provarci con il rap.
Qualcuno può anche valere e credo fermamente che le colpe dei padri non debbano ricadere sui figli.
Quindi nessun giudizio di valore legato all’attività paterna, ma solo una enumeratio – che man mano aggiornerò:
Tredici Pietro, figlio di Gianni Morandi
Il primo che vi presentiamo è anche il più noto. E può essere considerato a tutti gli effetti un figlio d’arte.
Parliamo di Terdici Pietro, figlio di Gianni Morandi.
Di seguito, vi presentiamo le immagini del primo video pubblicato (che ha ottenuto un bel numero di view a due anni dall’uscita).
Abbastanza orignale, in un tempo in cui vanno le copie delle copie:
Larus, figlio di Ignazio La Russa
Ebbe un exploit ad inizio del 2019 grazie ad un articolo su Repubblica.
Poi di fatto non ha pubblicato molto altro ancora.
E’ Larus, nome d’arte di Leonardo Apache La Russa, terzogenito di Ignazio La Russa, parlamentare di lungo corso.
Anche in questo caso vi proponiamo la prima apparizione sul tubo dell’mc, Quanto è bello essere Larus – in collaborazione con un rapper ben più noto come Vale Pain.
Nonostante la autorevole collabo, però, non mi piace e commenti sono impietosi:
Travis, figlio di Marco Travaglio
Dal Parlamento al giornalismo.
Parliamo di Travis, già Trava, figlio del giornalista del Fatto Quotidiano Marco Travaglio.
Canta da parecchio, ma ancora non ha svoltato – a testimonianza che essere “figli di” può non bastare.
Qualche giorno fa ha fatto uscire un’ultima traccia, discretamente poppeggiante e non troppo originale.
I numeri non sono da capogiro, nonostante l’endorsement del padre, i commenti al brano su YouTube nemmeno.
In questo caso però vi lasciamo il tweet con cui Travaglio senior ha rilanciato il video del figlio:
L’ho visto nascere. Intendo Alessandro, ma anche il suo nuovo brano “Londra”. siccome mi diverte moltissimo, faccio un’eccezione e lo condivido con voi. Chi vuole insultare, si rivolga a me che ci sono abituato. grazie! https://t.co/Lmu7kLeJVH
— Marco Travaglio (@marcotravaglio) July 18, 2020
Jasmine, figlia di Al Bano e Loredana Lecciso
Proseguiamo con una vera e propria figlia d’arte.
Parliamo di Jasmine Carrisi, figlia di Al Bano e di Loredana Lecciso.
I numeri in questo caso sono dalla sua parte (181k view in nemmeno un mese) ma i commenti non sono lusinghieri.
Nel suo caso, però, la gioventù e la voglia di crescere possono fare la differenza (ci auguriamo per lei):
D’Art, figlio di Raf
Vero figlio d’arte è anche D’Art, figlio di Raf.
Ma non si chiama D’Art perché figlio d’art, ma perché – ha raccontato in un’intervista a Radio Italia: “Mi chiamo D’Art perché a 13 anni mi crescevano già i baffetti e il pizzetto e i miei amici mi chiamavano D’Artagnan come il moschettiere. Io ho pensato che fosse troppo lungo e ho deciso di tagliarlo tenendo solo D’Art”.
Samuele Riefoli ha 19 anni e con il padre ha fatto uscire a fine dicembre ‘Samurai’.
Numeri discreti, non troppi hater.
Ci sono figli d’art che fanno peggio:
Giovanni, figlio di Biagio Antonacci
Concludiamo (per il momento, in attesa di nuovi figli di) con il figlio di Biagio Antonacci, che è anche pronipote e nipote d’arte (il nonno è Gianni Morandi e quindi Tredici Pietro e lo zio) .
Si chiama Giovanni e si fa semplicemente chiamare Giovanni.
Classe 2001, un anno fa ha fatto uscire ‘Se Mi Scegli’, con tanto di video al Dall’Ara.
19k view in anno sono un numero modesto, ma almeno pochi sono i non mi piace:
Simpatica postilla: la madre Marianna nel 1995 ha cantato una strofa rap nella canzone Lavorerò (album edit) dell’allora fidanzato Biagio Antonacci:
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