Per quanto le vacanze esotiche o in luoghi inesplorati possano essere di grande interesse per i turisti, molte insidie possono nascondersi dietro l’angolo. Come ad esempio l’attacco degli squali, che se pure rari, possono diventare micidiali, se non fatali.
Per fortuna solo un piccolo numero di incidenti terrificanti con protagonisti squali si verificano ogni anno, con una discreta percentuale di mortalità.
Molti degli incidenti pericolosi di cui all’oggetto, si sono verificati in destinazioni popolari tra i vacanzieri, tra cui Australia, Stati Uniti e Isole Bahamas.
Vediamo quindi le dieci mete più pericolose in cui fare una vacanza “insieme” agli squali.
Attacchi squali, al primo posto gli USA
Gli Stati Uniti detengono il primato per il numero di attacchi di squali, con 1.483 incidenti registrati nel corso degli anni.
L’anno scorso ci sono stati 41 attacchi, nove in più rispetto all’anno precedente. Di solito si parla di attacco non provocato per indicare un incidente che si verifica nell’habitat naturale dello squalo senza provocazione umana dello squalo, come cercare di toccarlo o dargli da mangiare.
Di quei 41 attacchi americani, ben 21 sono avvenuti nello Sunshine, in Florida, dove milioni di inglesi affollano ogni anno.
Attacchi di squalo non provocati si sono verificati anche nelle Hawaii (9), in California (3) e nella Carolina del Nord (3), con singoli incidenti in Georgia, Oregon, Rhode Island, Carolina del Sud e Isole Vergini.
Attacchi squali, Australia al secondo posto
Le spiagge in tutta l’Australia sono teatro di molteplici attacchi: 11 quelli registrati nel 2019. Solo qualche giorno fa, un uomo di 36 anni è morto dopo essere stato attaccato da uno squalo in una spiaggia popolare nel punto turistico di Fraser Island.
I media locali riferiscono che aveva fatto la pesca subacquea quando è stato morso alla gamba.
Attacchi squali, al terzo posto il Sudafrica
Migliaia di persone vanno in vacanza in Sudafrica ogni anno. Eppure in termini di attacchi di squalo non è affatto un posto tranquillo.
Ben 255 sono gli attacchi di squalo non provocati registrati in totale nelle mete turistiche più ambite.
L’anno scorso è stato registrato un solo attacco, e più in generale gli ecologi hanno riportato un basso numero di avvistamenti.
Attacchi squali, Brasile quarto
Lo scorso anno non sono stati registrati attacchi non provocati in Brasile, una buona notizia per i vacanzieri.
Nel 2012, il corpo di Tiago Jose de Oliveira da Silva, 18 anni, è stato trovato galleggiante nel mare a sud di Recife, nel nord-est del Brasile. La sua morte è stata documentata come il cinquantaseiesimo attacco di squalo a Recife in 20 anni.
21 di questi sono risultati fatali, con un tasso di mortalità di circa il 37%.
La maggior parte di questi attacchi sono commessi da due specie – squali toro e squali tigre – ma i recenti dati registrati di migrazione delle specie possono essere una dimostrazione del recente calo.
Attacchi squali, Nuova Zelanda quinta
L’anno scorso non sono stati registrati nuovi attacchi in questo famoso luogo di villeggiatura.
Lo scorso febbraio però un surfista di 60 anni ha combattuto contro un grande squalo bianco che gli ha morso il braccio. L’attacco è avvenuto a Pauanui Beach, ad est di Auckland, ma per fortuna l’uomo è sopravvissuto.
Si trattava di uno squalo grigio con il dorso bianco.
Gli ultimi cinque posti con maggior numero di attacchi degli squali
In classifica gli ultimi cinque terrificanti posti sono
- Papua Nuova Guinea con 48 attacchi
- Isole Mascarene con 47 attacchi
- Messico con 41 attacchi
- Isole Bahamas 39 Attacchi
- Iran 10 attacchi
La maggior parte degli incidenti si verifica mentre le persone sono in barca o nuotano, ma il numero totale di attacchi è complessivamente basso, considerando la popolarità di tali attività.
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