Il 2020 non si è di certo aperto nel migliore dei modi e, anche fino a questo momento, possiamo dire di star attraversando uno dei periodi più bui degli ultimi secoli.
Con disastri causati dall’uomo, catastrofi naturali e pandemie che si alternano per dominare i titoli dei giornali.
Ma, secondo un team di economisti della Deutsche Bank, il giro sulle montagne russe è tutt’altro che finito.
Il team, guidato da Henry Allen, afferma che esiste almeno una probabilità su tre che almeno una, tra le seguenti catastrofi, seguirà la pandemia di coronavirus.
“Da qui a 10 anni”, affermano gli analisti della Deutsche Bank, “Possiamo aspettarci una grande pandemia di influenza con un bilancio delle vittime superiore a due milioni, un’eruzione vulcanica catastrofica a livello globale, un grande bagliore solare o una guerra mondiale”.
I clienti del colosso bancario tedesco, che possiedono un patrimonio netto elevato, stanno già prendendo precauzioni contro le minacce che ci attendono nel prossimo decennio.
Lo studio svolto dagli analisti della banca tedesca calcola i rischi sulla base di una serie di fattori storici, quindi non sono stati considerati eventi improvvisi come gli impatti di asteroidi.
Invece, il team si è concentrato su minacce consolidate.
Finora, il coronavirus ha causato 470.000 morti in tutto il mondo, ma il 20 ° secolo ha visto tre pandemie influenzali con oltre un milione di morti in tutto il mondo.
Nonostante i progressi in campo medico, c’è ancora una reale possibilità di cadere in preda ad un’altra mega-pandemia.
Inoltre la minaccia di una terza guerra mondiale è dietro l’angolo, visti i focolai del conflitto tra Cina e Stati Uniti o tra India e Pakistan.
Anche qualora queste prime due catastrofi non si realizzerebbero, il mondo naturale potrebbe fare seri danni.
Ci sono dozzine di vulcani in più nel mondo che potrebbero avere un effetto devastante sul clima mondiale.
Yellowstone è forse il più famoso dei super-vulcani del mondo. Poco più di due milioni di anni fa scoppiò, producendo circa 588 miglia cubi di polvere e cenere. È scoppiato un paio di volte da allora, circa 1,3 milioni di anni fa, e poi ancora 664.000 anni fa.
La gigantesca camera di magma potrebbe rimanere inattiva per altri mille anni, oppure potrebbe esplodere domani.
Di tutte le minacce globali elencate, i brillamenti solari sono probabilmente i meno conosciuti.
Nel settembre 1859, un fenomeno noto come ‘The Carrington Event’ causò ingenti danni alla nascente rete telegrafica in Europa e Nord America.
Il minatore d’oro australiano CF Herbert scrisse che alcune persone credevano di assistere alla fine del mondo: “Fu uno spettacolo da non poter dimenticare mai, e all’epoca fu considerata la più grande aurora che si fosse fino a quel momento registrata”.
Questi eventi sono sorprendentemente comuni: lievi tempeste solari si sono verificate nel 1921 e nel 1960 quando sono state segnalate diffuse interruzioni radio.
Con la nostra dipendenza dalle telecomunicazioni, l’impatto avrebbe potuto essere enorme. I satelliti, incluso il GPS, potrebbero essere eliminati per mesi se non per anni. Telefoni cellulari e laptop potrebbero essere cancellati in un istante.
Nel giugno 2013, alcuni ricercatori del Lloyd’s di Londra hanno utilizzato i dati del ‘Carrington Event’ per stimare che il costo attuale di un evento simile agli Stati Uniti potrebbe arrivare a 2,6 trilioni di dollari.
Ciò determinerebbe un crollo economico globale.
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