Come già scritto, domani uscirà Mr Fini, nuovo album di Gué Pequeno.
E mentre si avvicina l’ora, ho visto lo speciale dedicato da Rai Play al nuovo album dell’artista milanese.
Uno speciale uscito già un paio di giorni fa ma che sono riuscito a vedere solo adesso.
Ottimo, comunque l’abbia fatto prima dell’uscita del disco: Gué Pequeno vs Mr Fini è una intervista di presentazione, davvero ben fatta – in cui si percorrono alcuni dei temi principali che si possono trattare al momento dell’uscita di un album (le influenze, le collaborazioni, la presentazione di alcune tracce).
Innanzitutto, sul perché del nome Mr Fini, Gué ha voluto sottolineare come si tratti di una scelta – tributo a quel filone di album hip hop con il nome degli artisti ad intitolare l’album (ma il Guercio ha preferito usare il cognome, piuttosto che il nome – ritenuta opzione cheap).
Le produzioni di Mr Fini sono affidati 2nd Roof (produttori tricolore in auge ormai da anni) e sono state definite “senza tempo”.
Diverse sono le influenze: c’è la tanto amata dancehall ma ci sono anche campioni inaspettati (le chitarre de L’Ultimo Bacio di Carmen Consoli).
Ci sono le influenze del mondo intero, per un appassionato di viaggi come Cosimo Fini:
“C’è Londra – ho lavorato con uno dei più grossi producer di londra. Ci sono i Caraibi. Guardare all’estero non significa copiare”, dichiara Gué – ed è una chiara frecciata alle nuove generazioni che copiano l’America e sembrano delle macchiette.
Gué ha presentato quindi alcune delle sue tracce (di cui sono pronti i video? Saranno i singoli? Non mi sono informato oltre, ho così supposto):
25 ore / Il Tipo (che è la traccia col campione della Consoli) / Stanza 106 / Ti Ricord.
C’è anche tanta introspezione in questo album, si vede anche che gli anni passano per tutti (ed è il momento di volere vivere il presente: “Preferirei avere più tempo” – ha dichiarato Gué)
E ad occhio e croce ci sono tante rime pronte a rimanere impresse, in quello che dallo stesso Gué è stato definito come un disco colossal.
Con 17 tracce e tante collaborazioni:
Ci sarà un pezzo con Alborosie (per chi non lo conoscesse, si tratta di un italiano che – ex leader e fondatore di una importante band tricolore, i Reggae National Tickets – è diventato a tutti gli effetti un artista giamaicano, riconosciuto dalla scena della nazione patria del reggae), un pezzo “che è una pietra” (miliare?) con Marracash e Mahmood, un pezzo con Luché, un pezzo con Sfera Ebbasta
Collaborazioni fatte col cuore cuore, non col portafoglio (“un po’ col portafoglio”, se la ride).
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