L’appuntamento, stasera, 23 giugno, su Canale 5 in prima serata, è con il film ‘Vittoria e Abdul’, ispirato alla storia vera della strana quanto duratura amicizia tra il commesso indiano Abdul e la regina Vittoria durante gli ultimi anni del suo regno.
Dietro la pellicola, tratta dall’omonimo libro di Shrabani Basu, troviamo una storia vera che ha risvolti fiabeschi.
In occasione del giubileo d’oro della regina, nel 1887, vennero invitati a corte 50 re e regine da tutto il mondo. Due dei monarchi presenti erano principi indiani, e Vittoria chiese specificamente due camerieri di origini indiane per servire i propri ospiti.
Uno dei due camerieri, Abdul Karim, incantò immediatamente Vittoria, che lo fece divenire uno dei suoi servi personali
Abdul aveva solo 24 anni quando arrivò in Inghilterra, la sua condizione servile non gli era gradita, e aveva progettato di tornare in India. Incantata dal giovane indiano, Vittoria lo elevò a proprio maestro, insegnante di lingua urdu.
Egli le fece conoscere il curry, la scrittura urdu ma anche il narghilè, che divenne utilizzatissimo a Buckingham Palace.
Abdul e Vittoria vissero molti anni insieme, e la Regina apprese moltissimo di un mondo che era a lei sostanzialmente sconosciuto.
L’amicizia fra i due rappresentò uno scandalo enorme a corte.
Abdul era musulmano, di basso ceto sociale, eppure era la persona più vicina in assoluto alla Regina Vittoria, la monarca più potente del pianeta. La regina portava il proprio maestro e amico ovunque, in viaggi e cerimonie ufficiali, e diversi la accusarono di aver perso la ragione. Vittoria difese le proprie decisioni con coraggio, e garantì ad Abdul una pensione dorata concedendogli diversi terreni in India.
Al contrario dell’atteggiamento di tutti i membri della corte inglese, Vittoria era assolutamente lontana da ogni forma di razzismo. Durante il suo regno venne abolita la schiavitù, e la regina aveva già dato modo di apprezzare popoli lontanissimi da Londra adottando Aina, una principessa-orfana Africana.
Una storia da conoscere per evitare che episodi di razzismo, che stanno interessando il nostro pianeta anche attualmente, possano ripetersi.
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