Chi è Gerhard Richter, il pittore da cui è nato Kurt Barnert di Opera senza autore?

Stasera in tv su Rai 3 alle 20,45 Opera senza autore (Werk ohne Autor), un film del 2018 scritto e diretto da Florian Henckel von Donnersmarck.

Ispirato ad eventi reali, il film, che ha ricevuto due nomination ai premi Oscar 2019 nelle categorie miglior film in lingua straniera e miglior fotografia, racconta tre epoche di storia tedesca attraverso la vita tormentata di un artista.

Il personaggio principale di Kurt Barnert è basato sulla storia della vita del pittore tedesco Gerhard Richter, raccontata nel libro Ein Maler aus Deutschland.

La vera storia del pittore è ammantata da eventi storici che segnarono un’epoca.

Richter nasce a Dresda il 9 febbraio 1932 da Horst e Hildegard Richter.

Gerhard è il primogenito, nato un anno dopo le nozze. Il padre, con cui Gerhard non ebbe mai un buon rapporto, era maestro in una scuola media a Dresda. La madre lavorava in una libreria ed era una pianista di talento.

In un’intervista con Robert Storr, Richter descrive la vita famigliare come “semplice, ordinata, strutturata – mia madre suonava il piano mentre mio padre portava a casa i soldi”.

Come rappresentato nel film, Richter era invaghito della zia il cui vero nome era Marianne.

Una donna fondamentale sotto il profilo affettivo ed educativo che l’artista immortalerà in uno dei suoi dipinti, Aunt Marianne, partendo da una fotografia.

Ma il film è anche uno spaccato storico della Germania nazista, e proprio il personaggio della zia del pittore sarà protagonista di uno spiacevole episodio da parte del Professore Seeband.

La fine della seconda guerra mondiale coincide per Gerhard con il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. La Germania, ormai sotto l’egemonia sovietica dopo il trattato di Potsdam, sarebbe diventata un’altra realtà rispetto a quella in cui era nato.


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