La contea di Hennepin ha pubblicato il rapporto sull’autopsia di George Floyd, che conferma la sua morte per un attacco di cuore provocato dall’aggressione dalle forze dell’ordine.
Il rapporto, pubblicato dalla Contea di Hennepin, aggiunge anche George, 46 anni, è risultato positivo al coronavirus.
L’autopsia dichiara: “è morto per “arresto cardiopolmonare complicato dalle forze dell’ordine”, il che significa che l’arresto cardiaco ha reso più letale il pestaggio del poliziotto.
La diagnosi finale dice: “L’ uomo di 46 anni che è stato remissivo mentre veniva trattenuto dagli agenti delle forze dell’ordine; ha ricevuto cure mediche di emergenza sul campo e successivamente nel dipartimento di emergenza di Hennepin HealthCare (HHC), ma non è stato possibile rianimarlo”.
Questo rapporto è successivo all’autopsia ordinata dalla famiglia di George Floyd: quest’ultima riportava che la causa della morte è stata la privazione di ossigeno causata da “compressione del collo e della schiena che ha portato a una mancanza di flusso di sangue al cervello“.
L’avvocato Ben Crump e il consulente legale Antonio Romanucci, che rappresentavano la famiglia Floyd, hanno annunciato i risultati dell’autopsia lunedì pomeriggio.
Il team legale della famiglia ha assunto il dott. Michael Baden e la dott.ssa Allecia Wilson per eseguire l’autopsia indipendente dopo la morte di George la scorsa settimana.
Secondo il rapporto indipendente, il peso che è stato messo sulla schiena di George ha ostacolato anche la sua capacità di respirare.
Ed è anche stabilito che la morte causata da asfissia meccanica è configurabile come omicidio.
Crump ha detto: “George è morto perché aveva bisogno di un respiro. Chiedo a tutti noi di fare un respiro per la giustizia, di fare un respiro per la pace, di fare un respiro per il nostro paese e di fare un respiro per George”.
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