I Rolling Stones sono indissolubilmente legati al brano ‘(I Can’t Get No) Satisfaction’.
Uno degli attacchi di chitarra più famosi di tutti i tempi ha visto la luce 55 anni fa.
Come ogni capolavoro che si rispetti, anche in questo caso la nascita di questa canzone è avvolta da un insolito aneddoto.
55 anni fa, Keith Richards si trovava al Fort Harrison Hotel di Clearwater, in Florida; nonostante la stanchezza, continua a strimpellare la sua chitarra. E lì avviene il miracolo. Il chitarrista improvvisa un riff niente male, a suo parere, che decide di registrare prima di andare a dormire.
Ancora stordito dalla notte trascorsa a comporre aiutato, da fiumi di liquidi di altra gradazione nel suo bicchiere, Richards decide di ascoltare il contenuto inciso nelle due piste del nastro, non ricordando assolutamente come e quando il supporto fosse stato azionato. Il risultato è dato dalle note introduttive del brano che darà loro molta soddisfazione e successo immediato.
In quei due minuti risiede “(I Can’t Get No) Satisfaction”, una delle canzoni più famose dei Rolling Stones divenuta negli anni una vera e propria icona.
Il testo della canzone rappresenta un urlo generazionale, il grido dei giovani di metà anni sessanta, quei ragazzi che non si sentono accettati dalla società.
I tempi erano diversi e i giovani sono cambiati pur conservando la stessa insoddisfazione apparente o reale. Eppure i giovani, gli adolescenti, continueranno a non sentirsi compresi da parte di un mondo di cui ancora non fanno parte appieno.
Ecco allora che questo brano diventa un evergreen, sempre attuale, in grado di farci reclamare a squarciagola tutta la “SATISFACTION” a cui ambiamo.
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