Effetto Dunning-Kruger, ecco l’origine dei “Tuttologi moderni”

Sempre più frequentemente si sente parlare di effetto Dunning-Kruger, ma cos’è in realtà?

Si tratta di un un errore meta-cognitivo che riguarda sia le persone incompetenti in una data materia che gli esperti.

Da un lato gli incompetenti non riescono a riconoscere i propri limiti ed errori, mentre chi è esperto in una materia spesso può arrivare alla distorsione inversa, ossia quella di sottostimare le proprie capacità, sovrastimando quelle degli altri e ritenendoli in grado di giudicare e di comprenderli.

Le sue origini sono da ricavare da un curioso caso di cronaca avvenuto nel 1995 a Pittsburgh, dove McArthur Wheeler, uomo incensurato di 45 anni, aveva commesso ben tre rapine, tutte a viso scoperto, e non dimenticandosi di salutare allegramente le telecamere delle banche rapinate.

Quello che più sorprende è stata, tuttavia, la sua reazione di stupore al momento del suo arresto. “Come avete fatto a individuarmi? – disse – Mi ero spruzzato il succo di limone”. L’uomo era convinto che, così come avviene con l’inchiostro simpatico, fosse bastato spruzzarsi il succo di limone sul volto per renderlo invisibile.

David Dunning, professore della Cornell University, prendendo spunto dallo strano episodio avviò una ricerca sulle dinamiche della competenza, con l’aiuto di un suo brillante studente Justin Kruger.

Nel corso dei loro esperimenti, i due psicologi studiarono la competenza di alcune persone in diversi ambiti, chiedendo loro di valutare il proprio livello di competenza ed effettuando in seguito test per provarla.

Emerse, quindi, che più una persona era incompetente, meno ne era cosciente. Mentre le persone più competenti addirittura si sottovalutavano.

Da qui nacque l’effetto Dunning-Kruger, secondo il quale le persone con basso livello di competenza tendono costantemente a pensare di sapere più di quanto sanno, considerandosi più intelligenti.

Alla domanda se la situazione è destinata a peggiorare, Dunning  rivela: “Stiamo aggiornando la ricerca, analizzando le interazioni sui social. Non sono né ottimista né pessimista, ma spero che il pericolo reale che stiamo affrontando possa indurre a un ritorno alla sobrietà. L’unica strada per non fare come Wheeler resta quella di sempre: nutrire l’arte del dubbio e accettare il confronto con gli altri“.

Flavia Nicolosi

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