L’unico furto che il nonno di Lupin non riuscì mai a compiere, l’occasione del Signore dei Ladri di superare il suo illustre antenato, il voler sfidare sempre la sorte, tutto questo è il nuovo film dedicato al celebre Lupin III, il meraviglioso personaggio creato dal compianto e mai dimenticato Monkey Punch.
“Lupin the First” questo il nome del film, sarà forse la degna conclusione di questa saga (che a dire il vero è già finita)sotto il livello cinematografico, riprendendo tutte le tematiche e i personaggi cari ai numerosi fan di questa serie e non solo, visto che anche i doppiatori hanno creato un rapporto con i loro personaggi, i quali durante un’intervista, hanno detto la loro su questi personaggi così carismatici e profondi.
Stefano Onofri, la leggendaria voce di Lupin ha detto:
“Lupin è un personaggio che ho imparato ad amare col tempo. Ho raccolto questa eredità da Roberto Del Giudice, già questo fu un inizio molto importante che mi fece intuire il peso di questo incarico. Ringrazio ancora Giorgio Lopez, un grande direttore che mi scelse personalmente per doppiare il ladro gentiluomo, reputandomi molto simile alla voce di chi mi aveva preceduto. L’inizio è stato difficile, perché ho sentito molto la responsabilità sulle mie spalle, ma col tempo ho imparato a divertirmi e a conoscere tutte le sfumature del personaggio, avvicinandomi di più ai fan!”
Alessandro Maria D’Errico, colui che da la voce a Jigen, ha ammesso che :
“L’amicizia, la lealtà, il coraggio, la sfida sono probabilmente i tratti principali di questo personaggio, che resta fondamentale all’interno della serie. Jigen è l’amico fidato di Lupin, qualche volta ne è la voce della coscienza e cerca di avvertirlo di possibili guai, soprattutto quando c’è di mezzo Fujiko. Ma si sa che i guai sono il vero divertimento di Lupin e in fondo anche di Jigen.
Posso dire che nel film c’è un risvolto in più rispetto alle avventure precedenti, legato proprio al colpo che la banda decide di affrontare. Non voglio spingermi troppo in là per timore di svelare particolari della trama che devono rimanere misteriosi. Di mistero nel film se ne trova parecchio e mi fermo qui”
Antonio Palumbo, la voce del celebre e abilissimo Goemon, ha detto che:
“Probabilmente a rendere unico Goemon è il fatto che sia un Samurai atipico. Ha un suo codice d’onore, ma a volte è pronto a sacrificarlo in nome dell’amicizia che lo lega a Lupin e agli altri. Ed è proprio la natura della loro amicizia che rende unico il loro rapporto. Per tutti , Goemon incluso, non è il furto in se ad essere importante ma l’essere messi di fronte a sfide apparentemente impossibili ed elevare ad arte la loro riuscita.”
Alessandra Korompay, la voce di Fujiko, tanto bella quanto ingannevole:
“Mi sono sempre divertita un mondo a doppiarla, proprio per le sue qualità, una donna sempre attuale, eclettica e mai ‘un passo indietro’ al suo Lùpin…..ahahaha!
E quindi il legame con lei si è andato a rafforzare negli anni diventando viscerale. Voglio ringraziare anche Vittorio di Prima, purtroppo scomparso, direttore del doppiaggio, che fin dall’inizio ha creduto in me donandomi questo splendido personaggio senza richiedere nemmeno un provino. E cosa dire dei suoi punti di forza? Basta rivolgere questa domanda a tutti i gentili maschietti….direi la Perfezione fatta persona: bella intelligente e pure simpatica.”
Ultimo, ma non per simpatia e carisma, ecco l’Ispettore Zenigata, doppiato dal grande Rodolfo Bianchi:
“Credo davvero che Zenigata sia il personaggio più bello che l’autore di Lupin abbia creato, perché a differenza degli altri – che possiedono, chi più chi meno, delle abilità straordinarie – è un uomo in tutto e per tutto comune, ma nonostante questo non si perde d’animo nel dare la caccia al ladro gentiluomo. Il lato che preferisco di Zazà è proprio questo legame con Lupin, molto più profondo di quel che sembra: lui non è soltanto ossessionato da Lupin, ma non può assolutamente fare a meno di lui, anche se afferma il contrario! In passato mi hanno colpito molto, ad esempio, le scene in cui Zenigata credeva che Lupin fosse morto: in quegli istanti, l’ispettore aveva realmente perso una parte di sé”
Voi che ne pensate? Lo andrete a rivedere?
Lorenzo Carbone
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