Cinema e Serie Tv

We live in a Society: Joaquin Phoenix vince l’Oscar

Si era capito fin dagli inizi che il film “Joker” sarebbe stato uno di quei film che avrebbe lasciato il segno sia negli spettatori, sia nella critica cinematografica.

La storia incalzante, il personaggio di Arthur Fleck, profondo come pochi e la colonna sonora, hanno reso il lavoro di Todd Philipps qualcosa di indimenticabile, ciò è stato possibile anche grazie a colui che ha interpretato il Clown Principe del Crimine, Joaquin Phoenix, che con la sua performance ha permesso di aprire una nuova finestra su questo personaggio, simbolo stesso della pazzia e del caos distruttivo fine a sé stesso.

Come tutti si aspettavano, il fratello di River, dopo aver vinto il BAFTA e il Golden Globe, è riuscito ad ottenere anche l’Oscar come Miglior Attore Protagonista, un premio che è stato seguito da un lungo discorso da parte dell’attore statunitense, nel quale ha detto

«Penso che a volte ci sentiamo o siamo fatti sentire come sostenitori di cause diverse. Ma per me, vedo comunanza. Penso che, sia che stiamo parlando di disuguaglianza di genere o di razzismo o di diritti degli indigeni o degli animali, stiamo parlando della lotta contro l’ingiustizia. Stiamo parlando della lotta contro la convinzione che una nazione, un popolo, una razza, un genere, una specie, abbia il diritto di dominare, usare e controllare un altro impunemente. Penso che ci siamo molto disconnessi dal mondo naturale. Molti di noi sono colpevoli di una visione del mondo egocentrica e crediamo di essere il centro dell’universo. Andiamo nel mondo naturale e lo deprediamo delle sue risorse… (…) Sono stato un mascalzone per tutta la vita, sono stato egoista. A volte sono stato crudele, una persona con cui era difficile lavorare e sono grato che così tanti di voi in questa stanza mi abbiano dato una seconda possibilità»

Per concludere, ha voluto dedicare la vittoria al fratello, morto a causa di un’ overdose di droga.

«Quando mio fratello aveva 17 anni ha scritto queste parole: “corri verso il rifugio con amore e troverai la pace”».

Lorenzo Carbone

Lorenzo Carbone

31 anni, genovese e mugugnone come è giusto che sia, insegnante di italiano, impiegato e nerd incallito. Pseudo scrittore di 3 libri.

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